Simona Del Rosso

Questa sono io, precisamente un anno fa, quando per l'ennesima volta venni portata in giro da due signore davanti un centro commerciale. L'ennesima umiliazione, l'ennesimo fallimento per me, anche se probabilmente le fallite erano loro... Quel giorno è scattata in me la famosa scintilla: ero stanca di farmi abbattere dalle parole della gente, ero stanca di non considerata a pieno come persona solo per via della ciccia (e vi assicuro che non lo sto inventando, già ora con 60 kg in meno si tiene più conto delle mie idee, sarà forse il modo in cui mi pongo... Chissà), ero stanca di essere stanca. Quel pomeriggio piansi tanto, rinunciai anche ad un pomeriggio in piscina con amici, tanto mi vergognavo della mia persona, costringendo anche la mia bambina a perdersi una giornata di puro divertimento. Quella notte feci un sogno... Correvo, in riva al mare e la brezza mi accarezzava il viso e i capelli e io stavo bene, mi sentivo leggera, felice e spensierata. Lo ricordo bene quel sogno. La mattina appena sveglia per la prima volta mi guardai allo specchio con occhi diversi... Ero viva, avevo una figlia stupenda e un marito che mi amava e apprezzava nonostante la ciccia. L'unica a non amarmi ero proprio io. Avevo lasciato il potere agli altri di ferirmi e di decidere chi ero, ma sbagliavo, io avevo il potere di cambiare le cose. Quindi fondamentalmente le cose da fare erano due: o continuavo a piangermi addosso, oppure mi davo da fare per raggiungere la vetta, in qualsiasi modo. Come sempre mi dilungo troppo, alla prossima puntata 😉 ciao a tutte anime belle

Simona Del Rosso

Per capire un po' meglio il mio percorso bisogna cominciare dal principio. Sono sempre stata cicciottella, ero golosa, mi piaceva davvero mangiare, tanto che simpaticamente (e qui sono ironica) quando ho portato a conoscere mio marito ai miei, la prima storia che gli venne raccontata fu quella di me a 3 anni che leccavo la TV perché c'era la pubblicità della mortadella... Ero la forchetta buona della famiglia... Cosa che mi veniva fatta notare di continuo, facendo anche le differenze con mia sorella che invece era un'inappetente cronica e viveva di 3/4 pasti decenti a settimana. Quindi crescendo mi sono sempre sentita un po' diversa, tutta ciccia, insicura fino all'osso perché di me si notava quello e basta. Cresciuta in un piccolo paesino della provincia marchigiana, non vi dico che incubo crescere con i bulli di turno come vicini di casa, me ne fecero di ogni, una tra tante mi vietarono di entrare a scuola perché, citandoli ( questa cosa tutt'oggi mi echeggia nella testa) : "i grassi devono rimane fuori come i cani". Ecco questo fatto per una bambina di 9 anni è tremendo. Insomma nel corso della mia vita me ne sono capitate di situazioni che mi hanno portato a pensare che probabilmente era colpa mia se mi succedeva sempre tutto questo. Insomma ero diventata quello che le persone pensavano di me e non chi volevo essere davvero. E per molto tempo è andata così. E soprattutto più passava il tempo più mettevo su peso perché pensavo che il cibo fosse il mio unico vero amico e che potesse colmare quel vuoto che sentivo dentro. Per oggi basta tediarvi, alla prossima puntata 💞

1 2