simona naturopata

"TUTTO QUELLO CHE VUOI E' DALL'ALTRA PARTE DELLA PAURA"

2020-06-04 15:15:07

L’ignoranza genera la paura, la paura genera la tensione muscolare, la tensione muscolare genera il dolore.Mentre, invece, la conoscenza genera la tranquillità mentale,la tranquillità mentale porta la calma e il rilassamento fisico impedisce l’estendersi del dolore. Fenger Drend Strup

Non appena cominciamo ad alimentare un pensiero di paura, segniamo con esso le nostre cellule.

Il campo atomico-vibratorio emette allora una risonanza che tende ad attrarre a noi l’oggetto della nostra paura. Tutti sanno che chi ha paura dei cani li attira. Il vero pericolo di questi pensieri di paura, è che hanno un potere creativo nel nostro immaginario. La paura crea una ritenzione, una contrazione di tutto il corpo, sia all’interno che all’esterno. L’energia circola al rallentatore, diventiamo esitanti, dubbiosi, stiamo ad aspettare, non osiamo, immaginiamo il peggio. Si instaura un senso di disagio, ci vengono le palpitazioni cardiache, mal di testa ( ci preoccupiamo di quello che potrebbe accadere), oppure male alle gambe ( abbiamo paura di avanzare ), il nervo sciatico ci si mette anche lui ( paura di ciò che potrebbe accadere ), ci tratteniamo e diventiamo stitici ( paura di mollare la presa ), poi ci viene mal di gomito ( temendo di prendere una nuova direzione ), osserviamo che la vista diminuisce e si confonde ( paura di vedersi in una situazione difficile ), l’ansia si fa sempre più presente ed eccoci angosciati.

Le paure sono responsabili di molti dei nostri malesseri, di parecchie malattie e fobie.

Esistono paure che restano ben radicate in noi a causa di immagini che abbiamo visto, cose che abbiamo sentito, esperienze che abbiamo vissuto. Eliminare queste paure non è sempre facile: ogni volta che entriamo in risonanza con esse, il cervello limbico che le ha registrate nella memoria emozionale stimola l’ipotalamo che, a sua volta, con il sistema neurovegetativo suo alleato, scatena una serie di reazioni che vanno ad agire sui nostri organi. E’ importante ricordarsi che per l’inconscio e il subconscio non c’è alcuna differenza fra un’immagine proveniente dall’esterno e una proveniente dall’interno, e che il cervello limbico reagisce a entrambe le immagini classificandole come esperienze ripetibili o da evitare.

Un esercizio da fare potrebbe essere quello di sostituire la precedente immagine di paura con una nuova data all’inconscio; per esempio, quando tutti gli altri vedono una minaccia, tu potrai semplicemente affermare " gli altri possono avere delle paure, ma io resto serena/o.“