Silvia Pellas

Founder Junior

Vi propongo un interessante articolo di Mario Franceschini: CANTARE BENE non vuol dire essere il migliore ma essere UNICO.

2019-05-01 09:47:21

Innanzitutto , intendo affermare con forza che non occorre alcun talento per imparare ad usare la propria voce in modo corretto e soddisfacente.L’idea che deve sostenere un tale percorso è che sviluppando la vostra voce riuscirete ad essere più espressivi.

Cantare bene non vuol dire essere il migliore ma essere unico .

Innanzitutto , intendo affermare con forza che non occorre alcun talento per imparare ad usare la propria voce in modo corretto e soddisfacente.


L’idea che deve sostenere un tale percorso è che sviluppando la vostra voce riuscirete ad essere più espressivi. “Nello stesso momento in cui riuscirete a liberare la voce riuscirete anche a liberare voi stessi” (Roger Love).


Spesso sento dire “il tale ha una bella voce” o “il tal altro non ha una bella voce” e a volte sono gli stessi allievi a chiedermi: “io ho una bella voce?” o ad affermare “quanto è brutta la mia voce!”, in realtà la voce è un meraviglioso e potente veicolo delle nostre emozioni, ed è quindi bella la voce di chi canta trasmettendo i propri sentimenti e regalando emozioni agli altri, in modo sano e corretto (ovvero senza farsi del male). L’essenziale è che la voce rispecchi la vostra personalità: cantare bene non vuol dire essere il migliore, ma essere unico.

Ogni persona può arrivare a cantare con una ragguardevole estensione e potenza, senza urli o cali di voce.


Meno del 2% della popolazione ha disfunzioni tali da poter essere definito ‘stonato’.


Naturalmente occorrono dei requisiti, ma essi hanno più a che fare con la volontà che con il talento. Dovete crederci ed essere convinti di voler cambiare davvero la vostra voce, provando e riprovando fino a quando non otterrete i risultati desiderati e accettando le fasi intermedie.


È fondamentale dedicarvi del tempo e non farlo solo in modo saltuario: è questa probabilmente la difficoltà più grande, in una vita così frenetica e piena di impegni.


C’è un altro aspetto che vorrei sottolineare: dovete imparare a moderare l’implacabile giudizio su voi stessi. Frasi come “fa schifo”, “mi sento stupido”, “sembro una gallina strozzata”, “sono negato” non vi aiuteranno di certo.


Imparate ad usare il vostro orecchio critico in modo costruttivo, senza rigidità e sgombrando il campo dai preconcetti.


ARTICOLO DI MARIO FRACESCHINI PROTETTO DAI DIRITTI D’AUTORE.


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