Silvia Pellas

Founder Junior

DOPPIA REALTÀ altro racconto INEDITO in pubblicazione . Iscrivetevi al canale Silvie Artist

2019-06-14 16:25:06

Ecco un altro mio racconto presto in pubblicazione tramite casa editrice ..Doppia realtà Realtà o sogno ?“Sognare è così bello” pensava Sara , ma poi bisogna tornare bruscamente alla realtà e questo fa ancora più male . Sara era una bella donna di 29 anni sposata con Marco ..

Doppia realtà 


Doppia realtà 

Realtà o sogno ?


“Sognare è così bello” pensava Sara , ma poi bisogna tornare bruscamente alla realtà e questo fa ancora più male .  Sara era una bella donna di 29 anni sposata con Marco di cui era molto innamorata.


 Si poteva ritenere fortunata ad avere incontrato un uomo che le voleva davvero bene , nonostante alcuni momenti non facili, per le difficoltà di  vita che si trovavano giornalmente ad affrontare .


 Sara in quei momenti  si preoccupava per Marco che si intristiva, ma in fondo sapeva che era uno stato passeggero dovuto alle difficoltà in cui si trovavano. 


La loro era una unione felice, ma soprattutto una unione d’amore . La ragazza d’altro canto aveva una personalità forte e decisa,spesso i loro piccolo scontri erano solo caratteriali. In realtà erano vicendevolmente attratti,  anche per le caratteristiche che uno criticava o sembrava non accettare nell’altro.



La loro vita però era colma di un amore più forte di qualsiasi contrarietà . 


Le difficoltà non erano poche dettate dalla loro scelta di vita. Marco era un pittore ma purtroppo i suoi bellissimi quadri non avevano il riscontro economico che serviva loro. 


Sara invece era una scrittrice , anche per lei le cose non andavano a gonfie vele. Aveva scritto molto, ma la maggior parte dei suoi scritti rimanevano nel suo cassetto.  


Sara aveva anche partecipato ad alcuni concorsi,  ma a parte qualche piccolo premio di merito assegnato dalla giuria, non aveva ricevuto nessuna proposta editoriale interessante. Così aveva deciso di pubblicare da sola, ma i suoi guadagni erano davvero irrisori e non contribuivano alle difficoltà economiche  che la coppia doveva affrontare per vivere . 


Inoltre Sara e Marco dovevano affrontare un altro problema: la difficoltà ad avere figli. Ormai erano tre anni che provavano ma senza nessun risultato . Sarà desiderava tantissimo un figlio lo desiderava sin dalla più giovane età, aveva più volte sognato persino il suo parto . 


Sara era una donna con un senso materno molto sviluppato, sentiva questa esigenza forte dentro di se. Ma sembrava davvero impossibile per loro avere un figlio. 


Preoccupati dei continui insuccessi si erano sottoposti a degli esami specifici, per capire quale fosse il problema che impediva alla coppia di avere figli. Purtroppo era risultato che Marco aveva un difetto, i suoi spermatozoi erano pochi e quei pochi non erano abbastanza forti per compiere i! tragitto necessario per fecondare un uovo. Così dopo varie titubanze avevano deciso di tentare con l’inseminazione artificiale.


 Purtroppo il trattamento che Sara aveva dovuto assumere era molto pesante,  la ragazza aveva subito parecchi effetti collaterali molto fastidiosi. Spesso Sara aveva sbalzi d’umore che non si giustificava 


. Improvvisamente si sentiva triste e depressa e non sapeva perché .  Si sentiva spesso gonfia e senza energia . Il primo trattamento non avevo avuto l’effetto desiderato, delusa avrebbe voluto interrompere ma Marco aveva insistito che facesse un secondo tentativo. 


Anche il secondo tentativo era andato male , a questo punto Sara aveva deciso di rinunciare. Ma questa decisione è la consapevolezza che non avrebbe mai potuto avere figli le provocava una grande, profonda sofferenza che però teneva chiusa in se .


 La ragazza cercava di non pensarci  e di pensare a tutto ciò che invece aveva, un marito innamorato, una casa accogliente, anche se faticava, comunque lei stessa,  svolgeva  il lavoro che più amava: scrivere.


“Non posso di certo lamentarmi” pensava Sara ,ma ogni volta che incrociava delle famiglie con i loro bambini diventava improvvisamente triste, anche se cercava in ogni modo di camuffare il proprio stato d’animo, mettendosi a scherzare o sorridendo quando aveva voglia di piangere . Sara non voleva assolutamente che Marco si accorgesse della sua tristezza. 


Capiva bene che anche per lui non era stato facile dovere rinunciare a questo sogno insieme.  Così un giorno dato che non poteva avere figli decise di avere dei figli pelosi, cioè di adottare due bellissimi gattini neri che chiamò Sofia ed Artù . 


Sofia e Artù erano due gattini nati dalla stessa cucciolata e Sara aveva deciso di prenderli entrambi, in tal modo non si sarebbero separati e potevano sempre tenersi compagnia, anche quando lei e Marco dovevano assentarsi da casa. 



Sara amo’ subito quei due gattini con tutta se stessa, era straordinariamente attenta e presente per loro ma anche eccessivamente ansiosa, spesso Marco la rimproverava facendole notare che era davvero troppo apprensiva.


  Con quei gattini Sara creo’ un legame speciale e gli stessi mici erano eccezionalmente affettuosi nei confronti di Sara. Il piccolo Artù appena aveva annusato l’odore di Sara, ancora nella gabbietta aveva cominciato a ronfare e a leccarle le dita . Potete immaginare la felicità di Sara?!






Realtà o sogno?


Spesso quei gattini entravano nei sogni di Sara, in particolare quando non stava bene sognava i loro dolci  occhi che la guardavano e li sentiva miagolare così si svegliava di colpo,  comprendendo che era meglio alzarsi e fare qualcosa per rimettersi in sesto. 


“Sarà che sono neri e i gatti neri hanno poteri speciali?” si chiedeva Sara. Sicuramente si sentiva in qualche modo protetta da quei gattini, anche se era alla fine lei stessa a proteggerli continuamente da quello che  reputava pericoloso per loro . Ma la protezione che sentiva quando era vicina loro era differente .


La ragazza  curava quei gattini come fossero figli umani.


Quella estate insieme a Marco decisero di prendersi tre giorni per loro e per superare i momenti difficili dovuto al mancato concepimento che avevano dovuto subire . 


La coppia si mise in macchina di buon ora, perché le ore di viaggio da affrontare erano tante . La loro meta era infatti il bellissimo Trentino, ma partendo dalla Toscana il viaggio non era breve. Insieme a loro naturalmente gli amati micini Sofia ed Artù .


Dopo circa  tre ore di viaggio , Sara e Marco ai fermarono in un autogrill per mangiare qualcosa .


 Appena seduti al tavolino con il pranzo  vicino a loro, si sistemò nel tavolino vicino una coppia con due bambini, un maschio e una femmina di circa cinque o sei anni.


  La mente di Sara ritorno al proprio desiderio e senti’  all’ improvviso un nodo allo stomaco, tanto che lascio’ metà del suo pranzo, dicendo a Marco che non si era accorto di nulla, di non avere particolarmente fame quel giorno.


 Sara ritorno’  quindi ai suoi pensieri e ad  un certo punto le venne una idea , una fantasia assurda in mente . “ Che bello sarebbe stato se Sofia e Artù i suoi gattini fossero  due bambini !”   


Sara trasalì’ “ che pensiero assurdo e sciocco aveva avuto!” La ragazza cerco di distrarsi e di finire il suo pranzo, intanto la coppia vicino che aveva anch’essa concluso il suo pasto si alzò, prese i bambini recalcitranti a ritornare in viaggio e se ne andò .


Marco pagò il conto e anche Sara rientrò suo malgrado in macchina per proseguire il viaggio.


Ad un certo punto la ragazza si senti molto stanca e si addormentò di un sonno profondo . 



Si svegliò di soprassalto diede un’occhiata a Marco che guidava tranquillo ed istintivamente, ma senza un reale motivo, guardo’ dietro dove c’erano le gabbiette con i suoi gattini . Non poteva a credere ai suoi occhi!  Al posto delle due gabbiette da viaggio dei suoi gattini c’erano due bambini“ 


Continua pubblicato a breve da Casa Editrice...


Iscrivetevi al canale Slve Artist https://www.cam.tv/silvieartist

3