Silvia Pellas

Founder Junior

DESIDERI TROVARE L’ AMORE ? Ecco COME ELIMINARE CIÒ CHE CI IMPEDISCE DI AMARE ED ESSERE AMATI

2019-05-06 18:23:16

L'eterna ricerca dell'Amore è un tema che da sempre appassiona poeti, scultori, musicisti, artisti di tutti i tipi. L'amore è il tema principale delle canzoni che ci piacciono facendoci commuovere o piangere, qualche volta arrabbiare.Perché tante persone ...

Vuoi davvero trovare l’Amore ?

L'eterna ricerca dell'Amore è un tema che da sempre appassiona poeti, scultori, musicisti, artisti di tutti i tipi.


 L'amore è il tema principale delle canzoni che ci piacciono facendoci commuovere o piangere, qualche volta arrabbiare.Perché tante persone in cerca del vero amore sembrano non riuscire mai a trovarlo? 


Eppure oramai su internet si trovano siti di incontri per chi cerca l'anima gemella , vere e proprie agenzie matrimoniali online oltre a quelle presenti sul territorio.Alcune persone poi sembravo sempre trovate il partner sbagliato o che le fa soffrire come mai accade tutto ciò?


L'essere umano così come gli animali ha un bisogno innato di amare ed essere amato ma prima di tutto di Amare!


Mi direte come faccio ad Amare se non sono Amato? 


Eccoci al punto dolente!



Cos vuol dire Amare


Prima di tutto sappiamo che cosa è davvero l'Amore? E noi siamo capaci di amare gli altri e ancor prima noi stessi?


Ecco le prime domande che ci dovremmo porre se vogliamo davvero muoverci nella direzione della nostra felicità


E  poi che fare? Iniziare un vero e proprio viaggio verso voi stessi per capire cosa vi impedisce di amare ed essere amati come vorreste. 


Questo vi spaventa? Se vi spaventa vuol dire che ne avere davvero bisogno altrimenti non arriverete mai alla causa reale della vostra infelicita affettiva.


Potete farvi aiutare da un bravo professionista come uno Psicologo, un Counselor, uno psichiatra a seconda della gravità del problema e della propria sofferenza.


 Spesso da soli non si riesce ad avere obiettività e chiarezza e si gira in tondo sullo stesso problema,senza venirne mai a capo


Come si esprime il vero amore .


.Amore non è gelosia, possessivita' paura , ansia, tristezza , rabbia. L 'Amore quello vero è solo gioia , quella gioia che non si esaurisce nemmeno quando il nostro amato è lontano da noi. 


È qualcosa che nasce dall'Anima in profondità e cresce ogni volta che vedo il mio Amato ma anche ogni volta che vedo intorno a me la bellezza che mi circonda , la bellezza che è parte di ogni essere animale, vegetale, umano. 


Se provate rabbia, gelosia, paura, ansia sappiate che dovete fare un percorso verso lAmore solo allora troverete la persona che avete sempre desiderato.

Ma da dove partire? Da voi ! Il viaggio parte da voi verso di voi.Delusi? 


Mi dispiace ma io dico la verità non vendo illusioni se volete essere felici di quella felicità che non vi porterà via nessuno dovete per forza passare per questa strada.


Nel "viaggio " fatevi aiutare da chi può davvero farlo se necessario ma questa è l'unica strada verso la vera felicità. 


Ma cerchiamo anche di capire quali registrazioni emotive condizionano il nostro modo di Amare! 


Prendendone coscienza possiamo modificarle per essere finalmente felici!





Le registrazioni emotive del cervello limbico che ci impediscono di Amare ed essere Amati

Le cose di cui abbiamo parlato fino ad adesso sono assolutamente vere e giuste , ma in tutti i casi mi sono sempre chiesta come mettere davvero in pratica tutto questo? 


Spesso capiamo razionalmente un concetto, che magari ci interessa,ma non riusciamo nella Vita di tutti i giorni a viverlo come lo avevamo compreso, perché ?

Qui entrano in gioco le registrazioni emotive che sono avvenute quando ci siamo trovati ad affrontare determinate situazioni che ci mettevano seriamente in crisi. Claudia Rainville , l’autrice di METAMEDICINA ci spiega nel libro :” Guarire le ferite del passato” come queste registrazioni influenzino le nostre reazioni di fronte a eventi,  ho contengono in se, elementi che richiamano sofferenze vissute in passato.” La memoria emozionale appartiene a una zona del nostro cervello chiamata lobo limbico 

 

Inizialmente ogni informazione che il nostro cervello riceve è a sua volta ricevuta dal lobo limbico, indipendentemente dal fatto che si tratti di ciò che vediamo,leggiamo, gustiamo,annusiamo, tocchiamo. Un volta ricevuta l’informazione, il lobo limbico le filtra per sapere cosa ne deve fare. Se si tratta di una nuova informazione, la invia alla neocorteccia, perché essa sia elaborata dagli emisferi, da sinistra a destra. Generalmente l’emisfero di sinistra assume le funzioni di carattere razionale, come leggere, parlare, fare di conto, riflettere,analizzare una situazione o stabilire dei collegamenti.


 Associato al pensiero logico questo emisfero corrisponde al nostro aspetto maschile e controlla la parte destra del corpo. L ‘emisfero destro invece assume la gestione delle informazioni affettive ed emozionali. Esso è collegato alla nostra immaginazione, alla nostra intuizione. Corrisponde al lato ricettivo e femminile e governa la pare sinistra del corpo.


 I due emisferi sono collegati dal corpo calloso che permette loro di trasmettere l’informazione.


Per esempio il telefono suona ed io rispondo, il mio emisfero destro mi permette di riconoscere la voce della persona che mi chiama e capire se è felice o triste, arrabbiata o aggressiva. E’ grazie al mio emisfero sinistro che posso parlare con lei. Dipenderà poi dal tono della voce se io provo simpatia o antipatia nel caso questa persona non la conosco. La conclusione che ne verrà sarà il risultato dello scambio di informazioni dei miei due emisferi. 

Questa conclusione sarà memorizzata come piacevole o spiacevole, perciò da ripetere o evitare” 


Capite l’allora in base a ciò che è  scritto sopra  quanto ci condizionano le registrazioni emotive di eventi traumatici dato che la nostra mente li ha catologate come spiacevoli e da evitare? Capite tutte le nostre paure, resistenze , difficoltà emozionali da dove provengono?


 

 “I giochi “


Eric Berne, psichiatra fondatore dell'analisi transazionale parla dei giochi che noi facciamo quando ci rapportiamo con gli altri, soprattutto quando ci troviamo coinvolti in rapporti personali come marito e moglie, madre e figlia o sorelle. Questi giochi nonostante la parola potrebbe fare pensare a qualcosa di positivo e divertente ha sempre esito drammatico e causano grande sofferenza ai partecipanti. 


In realtà questi giochi consistono nel fatto di ripetere sempre uno stesso copione che ci fa soffrire fino a che non ce ne accorgiamo e decidiamo di fare qualcosa per noi stessi.


Eric Berne parla di tre parti che tutti noi abbiamo e con le quali conviviamo: Genitore, Adulto e Bambino. Il genitore comprende tutte le norme, le regole su cosa si deve o non si bisogna fare, le indicazioni su com’è conveniente comportarsi in famiglia, a scuola, in società ma anche la guida che per il bambino è essenziale avere perché non riuscirebbe a sopravvivere senza l'apporto e le indicazioni dei genitori. 


Il genitore può essere sia positivo sia negativo. Il bambino comprende tutte le reazioni spontanee anche in questo caso positive e negative. La gioia, la spensieratezza ma anche la rabbia, l'egocentrismo, la capacità di vivere pienamente e totalmente le proprie emozioni. 


L'adulto è la parte matura quella che sa mediare tra bambino e genitore, che sa, essere oggettiva e neutrale quando ci sono dei conflitti, la parte più saggia, quella che noi cerchiamo di sviluppare e che ci servirebbe per decidere di smettere di giocare a un gioco che ci porta solo sofferenza.



Può sembrare assurdo ma fino a che non decidiamo di guardare in profondità cosa avviene in noi quando siamo coinvolti in un rapporto personale, continuiamo a ripetere lo stesso copione portatore di dolore e non riusciamo a liberarci.


 Potremmo anche leggere molti libri che ci dicono come sarebbe giusto amare, ma rimarranno solo nozioni a livello razionale e non spiegheremo come mai non riusciamo a liberarci di tutta questa sofferenza.

Bisogno d’Amore :” le Carezze”



I nodi vengono al pettine quando la relazione va avanti e diventa più profonda. Un modo manifesto che ci fa capire che il partner può avere delle carenze affettive è la richiesta continua di attenzioni e conferme del vostro amore.


All'inizio della relazione questa persona può essere molto seducente, apparentemente sicura di se, con il passare del tempo questa persona può cominciare a sentirsi insicura, ad avere paura di perdere l'amore della persona vicino.


.Così comincerà in moltissimi modi a chiedere conferme riguardo alla qualità e alla quantità dell’ amore della persona amata, potrà diventare invadente, non lasciare un attimo il compagno o la compagna come se in qualche modo l'allontanarsi potrebbe significare un perdere qualcosa di prezioso. 


Magari il proprio amato potrebbe conoscere altre persone interessanti che lo potrebbero colpire, allontanare. Spesso la persona in preda all’ansia e alla paura cerca fisicamente l’ attenzione chiedendo baci, carezze, cercando di sedurre sessualmente. 


La seduzione sessuale spesso è un modo per sentirsi cercati, desiderati, per essere al centro dall'attenzione, è un modo per chiedere carezze non solo in senso fisico ma anche in senso psicologico.


 Eric Berne psichiatra fondatore dell'analisi transazionale parla del concetto di "carezza". 


Che cosa è una carezza sul piano psicologico? È una coccola, un modo per sentirsi amati, rassicurati, capiti come quando eravamo bambini e cercavamo delle carezze fisiche perché dipendevamo affettivamente in maniera totale dai nostri genitori.


Così la persona affettivamente dipendente cercherà ogni modo per ottenere quelle attenzioni e rassicurazioni di essere amata così come le cercava quando era bambino.


Ricordate che non sono solo i comportamenti manifesti che sono indice di questa problematica, ma anche il partner che sembra sicuro di se, che reagisce con il distacco o con la fuga non ne è esente. 


Ricorre solo a un'altra modalità difensiva ma il problema è presente anche in lui. Già solo il fatto che si trova a relazionarsi con voi, è indice che può essere portatore di una problematica di dipendenza affettiva. 


Ricordiamoci che all’interno della relazione i membri della coppia si fanno da specchio reciprocamente, e anche per questo motivo se io sono in coppia con una persona che soffre di dipendenza affettiva, sarà molto facile che anch’io ne soffra, magari senza rendermi conto, magari utilizzando modalità difensive diverse e meno palesi.


Può succedere che in una relazione ci troviamo a recitare la parte del bisognoso di affetto che elemosina amore, che soffoca il partner con le sue continue richieste, in una successiva relazione possiamo trovarci nel ruolo esattamente opposto. 


Quindi ci troveremo a nostra volta a sentirci soffocati da una persona che cerca continue conferme del nostro affetto e del nostro interesse. 


Fino a che non ci renderemo conto del gioco che in due in parte consapevolmente stiamo giocando, continueremo a trovarci sempre davanti alla stessa situazione. 


Non servirà cambiare partner perché passato il periodo d’innamoramento iniziale ci si troverà di nuovo di fronte allo stesso problema.

Possiamo cambiare adesso!


Nessuno ci dice mai che possiamo cambiare la nostra Vita in meglio. Possiamo agire sulle registrazioni del nostro cervello limbico, possiamo cambiare le conclusioni che allora abbiamo preso come dato di fatto di fronte alla nostra sofferenza possiamo decidere consapevolmente di usare il nostro adulto di non cadere più nei giochi che ci fanno tanto soffrire, possiamo Amare ed essere felici di Amare!


Abbiamo un immenso potere creativo di cui non siamo consapevoli e di cui nessuno mai ci parla. Noi possiamo produrre dei sostanziali cambiamenti all'interno della nostra Vita. 


Noi siamo i timonieri che guidano la Nave e non siamo in balia delle onde indifesi ma possiamo destreggiarci abilmente e portare la nostra nave a un porto sicuro grazie alla nostra fermezza e alle nostre capacità.


Meritiamo Amore!


E' necessario cominciare a convincersi che ognuno di noi è un essere meraviglioso e merita amore. Il problema è che se noi stessi ci giudichiamo, ci critichiamo continuamente, se noi stessi non ci amiamo come possiamo pensare che possano farlo gli altri, compreso il partner?


Cominciamo a essere noi a essere amorevoli nei nostri confronti.


Quanto spesso ci giudichiamo duramente senza nemmeno la possibilità di un avvocato difensore? Come pensiamo di potere amare gli altri se non riusciamo nemmeno ad amare noi stessi?


Che cosa facciamo se non elemosinare continuamente l'amore come un povero mendicante? Noi siamo imperatori non mendicanti! Siamo principi e principesse e meritiamo il meglio!


Ricordate il discorso fatto in precedenza sulle frequenze vibratorie?


Ognuno di noi ha una sua vibrazione base ma questa è anche determinata dal nostro umore e da quello che pensiamo di noi stessi. Se non ci rispettiamo questo, sarà avvertito, anche se inconsapevolmente dalle persone intorno a noi che tenderanno a mancarci di rispetto o a passarci sopra senza farsi troppi problemi. 


Incontreremo inoltre persone che ci metteranno davanti quest’aspetto di noi fino a che non saremo in grado di vederlo e modificarlo. Questo nella coppia avviene in sostanza sempre!


A questo punto spetta a noi prendere una decisione vogliamo cominciare a darci quello di cui abbiamo davvero bisogno cioè rispetto, comprensione, amore, tenerezza, non giudizio, accettazione?


Se davvero cominceremo a farlo potremmo vedere dei piccoli miracoli nella nostra vita! Il rispetto viene prima di tutto da noi stessi, rispettiamoci e troveremo persone che ci rispettano, accettiamo i nostri difetti pur lavorando per migliorarci sempre e anche gli altri ci accetteranno, amiamoci di più e anche gli altri ci ameranno di più perché più o meno consciamente avvertiranno ciò che noi siamo, ciò che pensiamo di noi.


Allora buttiamo definitivamente la nostra coppa di mendicanti e cominciamo a comportarci e a sentirci davvero imperatori!


Naturalmente tutto questo tenendo in considerazione i discorsi fatti negli articoli  precedenti perciò lavorando contemporaneamente sulle nostre registrazioni dolorose, quando è il caso facendoci aiutare da un professionista accogliente ed esperto, identificando i giochi di cui siamo vittima e autori, lavorando sulle forme pensiero e con la nostra creatività e dandoci finalmente la possibilità di riuscire!

Come fare?

A questo punto abbiamo parlato delle registrazioni che sono avvenute quando eravamo bambini e che continuano a condizionare la nostra esistenza, a una legge di attrazione che ci porta a incontrare come partner la persona che ci metterà prima alla fine, di fronte alle nostre difficoltà non risolte, a giochi che mettiamo in piedi che ci portano una grande sofferenza che fare?


Ciò che possiamo iniziare immediatamente è riconoscere di avere un problema da risolvere. 


Questo è il primo importante passo. Spesso le persone negano di avere un problema o lo minimizzano, è un modo come un altro per non affrontare la sofferenza che portano dentro.


Un'altra cosa molto utile che possiamo fare è agire sulle registrazioni avvenute e modificarle con registrazioni nuove. Abbiamo parlato del lobo limbico che riceve le informazioni, le manda agli emisferi destro e sinistro del cervello che elaborano l'informazione e concludono se è piacevole o spiacevole se è da ripetere o evitare. 


Possiamo agire su queste registrazioni poiché il lobo limbico non analizza, non chiede se la reazione è appropriata, il suo ruolo è solo di assicurare la sopravvivenza e reagisce secondo ciò che ha in memoria, quello che noi possiamo fare, è cambiare le conclusioni della nostra memorizzazione.


Facciamo un esempio esaminando degli episodi di vita personale come propone Claudia Rainville nel libro: “ Guarire dalle Ferite del passato”


Vi propongo un episodio che riguarda la mia infanzia: quando ero bambina, i miei genitori litigavano continuamente e una sera mia madre se ne andò sbattendo la porta e non guardandomi nemmeno. Io ero corsa e l'avevo supplicata di restare ma lei non mi aveva degnato di uno sguardo né di una parola. Le mie conclusioni di bambina furono: ” non le importa niente di me”. Mi sentii abbandonata.” Mia madre non mi ama perché se n’è andata senza nemmeno guardarmi e considerarmi”. 


Perciò la mia conclusione fu mia madre mi ha abbandonato, non mi ama, non sono amata. Tentai di comunicare la sofferenza che mi stava soffocando a mio padre il quale m’impose più volte di stare zitta e di non provare più a fiatare altrimenti avrei preso delle botte. 


Mi sentii completamente abbandonata, con un’angoscia devastante e non potevo parlare. Tentai ancora qualche volta di comunicare ma fui zittita in maniera sempre più minacciosa e dovetti desistere. Le mie conclusioni: Amore = abbandono, sofferenza, angoscia, comunicare = pericoloso.


Così nella mia vita da adulta continuavo a riproporre registrazioni ormai obsolete. 


Per me parlare è sempre stato pericoloso, ho sempre avuto molta paura quando dovevo dire qualcosa d’importante, con il partner continuavo a rivivere tutte le volte che c'era un litigio con il mio compagno il senso di abbandono, di angoscia, di frustrazione, la paura di non essere amata.


Come fare concretamente 


Posso cambiare con la maturità di una persona ormai cresciuta e utilizzando la mia parte adulta le mie conclusioni. Forse mia madre se n’è andata perché era sconvolta e non mi ha guardato perché era lei stessa in preda all'angoscia e non perché non mi amava o considerava. Probabilmente mio padre m’impediva di comunicare il mio dolore perché il suo era già troppo grande e non poteva sopportare di più.


Cambiando le mie conclusioni posso con l'aiuto della mia immaginazione o di una persona esperta e competente posso, io la Silvia grande, ritornare da quella bambina spaventata, abbracciarla e spiegarle che la mamma se n’è andata perché stava male e non perché non la amava e mio padre le impediva di comunicare perché stava soffrendo molto e posso anche dirle che non deve avere paura che d'ora in poi la Silvia adulta si occuperà di lei. 


Quello che possiamo fare è cominciare a darci noi quello di cui abbiamo bisogno, cominciare a prenderci cura della nostra parte bambina e spaventata, cominciare a renderci conto ogni volta che una situazione ci fa ricadere in una vecchia angoscia e cercare di non utilizzare delle modalità di reazione vecchie che non sono più adatte alla nostra realtà!


 In questo modo cominceremo a cambiare la nostra vibrazione e potremmo davvero provocare dei cambiamenti reali nella nostra vita. Il cambiamento parte sempre e solo da noi! Non possiamo cambiare gli altri! Gli altri fanno solo da specchio a quello che noi siamo. Possiamo allora cominciare a farci delle domande su ciò che noi siamo davvero, sul significato della nostra esistenza, su cosa significa Amare con l’A maiuscola.


Noi possiamo cambiare! Noi possiamo stare meglio, possiamo liberarci finalmente di tutta questa sofferenza! Togliamoci la malsana idea di essere destinati a soffrire! 


Noi siamo nati per essere felici non per soffrire!


 Questa è una convinzione che purtroppo ha instillato in noi la nostra cultura e religione proponendoci un Gesù sofferente sulla croce che si sacrifica per noi. 


Da questa deriva la nostra convinzione che la Vita è sofferenza e in qualche modo è giusto che sia così dato che ce la siamo meritata.


Svegliamoci! Noi possiamo essere felici ora! 

Dal mio libro "Superare le ferite del passato"