Life Coach e Formatore
Pulce nell'orecchio #17
Al di là di qualsiasi caso, ahimè piuttosto frequente, di aggressività o violenza deliberata, soprattutto nei confronti del genere femminile, a volte siamo noi a voler cogliere aggressività dove, invece, non sembra essercene traccia.
I bias cognitivi che distorcono la realtà
Un bias è una forma di distorsione della realtà causata dai nostri pregiudizi.
In questo contesto, quello della aggressività reale o percepita, è facile che, se sono convinto della scontrosità e aggressività di Maria - magari perché in precedenza si è dimostrata con me tale - tenderò a scorgere in lei scontrosità e aggressività anche quando, in realtà, sono assenti.
Questa percezione mi spingerà a comportarmi come uno che deve difendersi e porterà il mio atteggiamento su posizioni di aggressività, attiva o passiva, innescando proprio ciò che temevo (o prevedevo), ovvero che Maria diventi realmente aggressiva, dando una conferma al mio io cosciente, che potrà vedere realizzata per l'ennesima volta la profezia e rafforzerà il circolo vizioso anche per gli scambi futuri.
Per esperienza diretta di ascolto durante le sessioni di coaching che tengo, posso dire che spessissimo le dinamiche di coppia, i litigi reiterati, nascono proprio su bias cognitivi di uno o dell'altro partner, ovvero distorsioni della realtà sul piano dell'interpretazione dell'altrui comportamento, e su profezie autoavverantesi.
La cattiva notizia è che nel nostro cervello albergano colonie di bias cognitivi, che prontamente scambiamo per certezze.
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