
Sensualità come eleganza non è da tutti
Sulle scale… ti notai
Scendevo quella maledetta scala;
tu entravi dalla parta; per un attimo
vidi il tuo viso e tu mi vedesti.

Scendevo quella maledetta scala
tu entravi dalla porta;
per un attimo
vidi il tuo viso e tu mi vedesti.
Poi, per non esser rivista, mi nascosi, e tu
passasti in fretta nascondendo il viso,
e t’infilasti in quella casa infame
dove non avresti trovato il piacere, come io del resto.
Pure, l’amore che volevi l’avevo io da darti;
l’amore che volevo – lo dissero i tuoi occhi
sciupati e diffidenti – l’avevi tu da darmi.
Si sentirono, si cercarono i nostri corpi;
pelle e sangue compresero.
Ma ci nascondemmo, tutti e due sconvolti.
Come Adamo ed Eva