Sensualità come eleganza non è da tutti
Quello che dobbiamo sapere quando parliamo di smart working
Guarda bene l'immagine e leggi le PERCENTUALI .... Ma TU sai USARE IL PC per LAVORO ??? Se ti do un foglio EXEL o ti dico di INOLTRARTI IN WEB per LAVORO e non a stupidita' quali FACEBOOK , TWITTER INSTAGRAM ( gli ITALIANI in media ci PERDONO 6 ore ogni 24 ore .... Lo scrive anche CAM.TV !!!
COPIATO ED INCOLLATO DA IL SOLE24 ORE DEL 24 LUGLIO 2020
Quello che dobbiamo sapere quando parliamo di smart working
scritto da Maurizio Sgroi il 24 Luglio 2020
Ciò che tutti sanno, ma che si tende a dimenticare, è che la scelta dello Smart Working è derivata dall’esigenza di contrastare la pandemia, non certo da una improvvisa e miracolosa maturazione del nostro mercato del lavoro.
Detto altrimenti, milioni di persone sono state chiuse in casa ben sapendo che non potevano davvero lavorare, pure se sarebbero comunque state pagate normalmente.
STOP , basta … il resto detto in parole povere puoi leggerlo su INTERNET , a " Il Sole 24ORE edizione del 24 Luglio 2020
ma desideravo spiegarti quella immagine GIU' che vedi e lo SMART WORKING diventa un IGNORANT JOB
Come alla precedente c'è una freccetta da me inserita e vedi le percentuali .. in italia
Il 71% della popolazione compresa tra i 16 e i 74 anni utilizza internet. Sembra una percentuale piuttosto elevata ma la media dei paesi Ocse è dell’85%. Siamo quindi al quartultimo posto, davanti solo a Turchia, Messico e Grecia.
Analizzando più in profondità le competenze si nota poi che solo il 36% degli italiani è in grado di utilizzare in modo “vario e complesso” la rete. Siamo quindi il paese con la più bassa percentuale di persone in grado di andare oltre ad una semplice navigazione in internet, la media supera il 58%, con il picco della Norvegia in cui l’80,1% dei cittadini sa utilizzare internet in modo vario e complesso.
Oltre alle competenze dei singoli individui poi, c’è il tema dell’utilizzo delle ICT (o TIC, cioè le Information and Communications Technology) sul lavoro. Secondo il report Ocse ”l’intensità con cui i lavoratori italiani utilizzano l’ICT è minore rispetto alla maggior parte dei Paesi Ocse. In un punteggio che va da zero a uno, l’Italia è ferma a 0,2, mentre la media è a 0,5”. Per mitigare i rischi, l’Ocse nel 2019 suggeriva un periodo di formazione fino ad un anno per il 13,8% degli italiani.