Sensualitè

Sensualità come eleganza non è da tutti

Sensualitè

Sensualità come eleganza non è da tutti

Quando uno scrittore a  VEDERLA si innamora pazzamente e per tutta la VITA rendendola IMMORTALE

2022-10-18 16:20:19

Lei aveva “lo splendore degli occhi suoi ridenti”  ed il loro primo incontro avvenne a 9 ANNI .  adesso si e' coniderati BAMBINI  ma secoli fa si era " ADULTI " LEI era “vestita di colore bianchissimo”, e dopo un primo saluto, generò in lui un’immensa felicità e dando vita ai primi germogli di quello che sarebbe diventato presto uno dei canoni dell’amor cortese , un'immensità tale che adesso è IMMORTALE  e tale che anch'io ne sto scrivendo  e mi chiedo che saluto sia stato  perche piccola neanche adolescente 

quando non si e' cosi' FACOLTOSI 

e RICCHI  da potersi AGGIUDICARE

Una fanciulla IN FIORE

( cosi' la descrisse un fiore ) 

la donna fu per lui fondamentale fonte di ispirazione poetica.

Secondo quanto ci racconta il poeta stesso, la prima volta che vide


Beatrice era il 1274: Dante era quasi alla fine del suo nono anno di vita, Beatrice all’inizio.

Il secondo incontro, infatti, è avvenuto quando entrambi avevano


diciotto anni, quindi nove anni dopo il primo.

Paragonando il tutto ad OGGI .. direi che con la Nostra mentalità , sotto il ponte molta acqua passo' 


In età medievale, era uso comune contrarre patti matrimoniali quando i diretti interessati erano ancora dei bambini, perché il matrimonio all’epoca era visto come un mezzo per sanare contrasti politici e stringere alleanze. Sia Dante che Beatrice si sposarono infatti per motivi politici, legandosi a famiglie prestigiose.



Beatrice si sposò prima del 1280 con Simone dei Bardi, la cui famiglia è famosa per aver commissionato tra il 1325 e il 1330 gli affreschi della loro cappella in Santa Croce a Giotto.

Quella dei Bardi era una casata illustre, titolare di una importante compagnia bancaria di Firenze.


Con questo matrimonio Beatrice, già appartenente a una famiglia di prestigio, entrò a far parte dell’élite aristocratica di Firenze.

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella

altrui saluta, ch’ogne lingua

deven tremando muta,

E li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,

benignamente d’umiltà vestuta;

e par che sia una cosa venuta

Da cielo in terra a miracol mostrare.


Mostrasi sì piacente a chi la mira,

che dà per li occhi una dolcezza al core,

Che ’ntender no la può chi no la prova:


e par che de la sua labbia si mova

un spirito soave pien d’amore,

Che va dicendo a l’anima: sospira

⏬TRADOTTA IN ITALIANO ⏬

TRADOTTA IN MODERNO ITALIANO 

«Tanto nobile d'animo e

tanto piena di decoro è la donna mia, quando rivolge ad altri il saluto,

che ogni lingua diviene,

tremando, muta,e gli occhi

non hanno il coraggio di guardarla.


Ella così va, sentendosi lodare,

benevola e umile nell'atteggiarsi,

e sembra che sia una creatura

discesa dal cielo sulla terra

per mostrare un miracolo.


Si dimostra così affascinante

a chi la guarda

che trasmette, tramite gli occhi, una dolcezza al cuore,

tale che non la può capire chi non la prova;


e sembra che dalle sue labbra esca

uno spirito dolce ricolmo d'amore

che va dicendo all'anima: Sospira.»

Spero che lassù in cielo possa Lui 

essere assieme alla Bice