Isa la malandrina

Isabella, nata da una stella cattiva,

portava ogni maschio alla deriva.

Già da bambina amava sedurre,

uomini e donne, nella sua rete.

Con il suo fascino amava condurre

fino alla perversione...persino il prete.

Occhi da gatta, sguardo lascivo,

era impregnata d'argento vivo.

Metteva la gonna e apriva le gambe,

scopriva pian piano le mutande.

Amava i rapporti con più Uomini

furtivamente, in mezzo ai palazzi.

Si dava tutta, non negava niente,

voleva godere fino all'eterno.

Il suo cuore, però, fece un salto

quando conobbe il suo amore.

Lui bello e sposato,

incantato dal suo culetto.

In spiaggia si davano appuntamento,

Isabella una dea, con i seni al vento,

e lui perdeva l'orientamento

tra l'ansimare e il godimento.

Si contorcevano in mezzo alla sabbia,

lei gli graffiava la pelle, con rabbia.

Lui la riempiva con il suo membro,

che la marchiava come un timbro.

Se lo incontrava con sua moglie

gli faceva venire le voglie.

Lo torturava con la passione,

diventata ormai un'ossessione.

Isabella lo voleva tutto , ma solo per se,

sognava la sua bocca .

L'avrebbe consumato tutto di baci,

insieme alle effusioni più audaci.

Ormai amava Lui più dell'erotismo,

era per lei religione e satanismo.

Aveva scoperto sesso passione ed amore 

tutti assieme insieme in un vortice d'amore

con lui avrebbe fatto le cose più estreme.

Voleva un paradiso,  con loro due ovunque:

su un letto a scoparsi 

l'incastro delle loro lingue,

l'anima in pace che langue.

L'amore è anche far sesso 

altrimenti iscriviti in un 

convento...

Isa

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