Il Treno

Sul treno delle 18 io mi sedetti,

quieta e timida sospirando.

Alle mie orecchie la musica suonava

e armoniosamente la pioggia il finestrino accarezzava.

Nel treno delle 18 io mi sedetti

e senza vergogna le preoccupazioni lasciai al supremo colle del giudizio universale.

Nel treno delle 18 io mi sedetti,

i miei grandi occhi curiosi alzai dal libro; vidi te.

Luminoso essere tra la estroversa folla.

Gli occhi tuoi di grano alzasti dal libro e posasti intensamente sui miei e sul mio delicato collo.

Brizzolati i capelli tuoi,

qualche fatica in più portavi nelle labbra tue da baciare.

Come gli oscuri esseri della notte,

l’attimo d’eros ci morse interamente.

Nel treno delle 18,

mea culpa, mio prigioniero, per qualche ora soltanto io ti amai.

Ahimè, mio signore, io amore non cercai, ma emozioni.

Nel treno delle 18,

io rimasi,

ancora un altro giorno , solo per un altro  giorno 

Nel treno delle 18......