Sei nata per risplendere
Chiedimi se sono felice
Scena classica: vado a prendere mio figlio all'asilo e chiedo alle maestre com'è andata la mattina. Risposta: "è stato bravo". Ed io resto interdetta. Cosa vuol dire "è stato bravo"? Io l'ho iscritto all'asilo perché socializzare, si divertisse, facesse esperienza. Allora cambio domanda
Chiedo espressamente: "Ha fatto amicizie? Come lo vedete con gli altri bambini? Ecc."
Stesse scenette con nonni, bisnonni e adulti in genere.
Il tutto si riduce a "Fai il bravo", "ha fatto il bravo/ il monello", "comportati bene".
Io sono solo una mamma, non ho competenze pedagogiche, ma credo che come educatori e adulti di riferimento dovremmo aspirare a qualcosa di più: allevare bambini felici, non semplicemente bravi secondo il metro della società adulta.
Educare alla felicità
Questo è quello che mi aspetterei dagli asili e dalla scuola, oltre che dalla famiglia.
La nostra società ha bisogno di persone felici, soddisfatte della propria vita, persone capaci di inseguire i propri sogni nel rispetto del prossimo.
Ad ogni nuova generazione di bambini, abbiamo l'opportunità di ricreare la nostra società per il meglio.
Spesso e volentieri, invece, ci accontentiamo di crescere "bravi" bambini.
se uno di loro fa il "monello" per richiamare la nostra attenzione su di lui, invece di ascoltare il bisogno nascosto, lo bolliamo come "capriccioso" e "cattivo".
Crescere un essere umano è la sfida più difficile che ci sia e richiede un ripensamento generale Delle nostre convinzioni che fortunatamente, oggi, in molti sono disposti a fare.
voi cosa ne pensate?