Sebastiana Patanè

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Nessuno sa di noi. Simona Sparaco

2019-04-24 12:26:18

Leggere questo libro è stato come ricevere un pugno nello stomaco: violento, diretto. Che ti lascia senza fiato. Questa è la mia recensione.

La trama

Luce è una donna felice. Ha un lavoro interessante, una storia d'amore importante, una bella casa, disponibilità economiche. Desidera un figlio con l'uomo della sua vita, e quando si scopre incinta la sua felicità è completa. Ma all'ultima ecografia, qualcosa non va. E Luce sprofonda in un incubo. 


Un argomento controverso e attuale.

Ci sono temi difficili da affrontare, perché risvegliano le nostre coscienze e ci costringono a venire a patti con convinzioni ancestrali e tabù. La disabilità è uno di questi. Ma in questo libro quello che ci viene raccontato è soprattutto il dolore, viscerale e travolgente, che prova una madre costretta a fare scelte innaturali, eppure comprensibili. 


Quello che succede a Luce è quello che terrorizza qualsiasi madre, il pensiero impronunciabile eppure sempre lì, in un angolo della mente. È quella decisione che nessuna madre vorrebbe essere costretta a prendere. Quel dolore che nessuno al mondo dovrebbe provare, che è incomprensibile al popolo giudicante e pretenzioso, che devasta l'anima e ti rende altra da te stessa.


Questo libro è diviso in due parti, un prima e un dopo. L'autrice racconta in prima persona, scelta che non amo, ma che in questo caso ho condiviso. Il linguaggio, semplice e diretto, ci fa pensare ad un dialogo con la propria coscienza. Il resto del mondo fa da contorno. La storia è solo la storia di Luce, e del suo bambino. Però, nella seconda parte diventa la storia di altre donne, di un dolore comune e condiviso. L'unico modo per trovare la pace.


Consigliato alle donne, ma soprattutto agli uomini.

Non avrei potuto leggere questo libro se i momenti della gravidanza non fossero già passati. E consiglio di pensarci bene, se così non fosse. Ma per tutti gli altri, è una lettura che potrebbe aiutare a comprendere determinate scelte, e a togliere di mezzo pregiudizi, tabù e antichi indottrinamenti.

Troppe persone, soprattutto di questi tempi, vogliono decidere su questo tema senza averne alcun titolo.