Scorrere Con La Sclerosi

Se non puoi più correre, allora scorri

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Sclerosi Multipla: i farmaci sono l'unica opzione possibile?

2021-09-17 12:50:16

A volte affidarsi esclusivamente alla medicina ci rende inermi, passivi. Vogliamo una soluzione veloce e non ascoltiamo quello che la malattia ci sta dicendo.

Sei anche tu alla ricerca di qualcosa che ti possa aiutare a superare questo momento carico di ansia e incertezza, un sostegno che va oltre il rapporto che hai con il tuo medico? 
Ne hai abbastanza di leggere notizie del tipo "eccezionale scoperta per la SM” o “finalmente individuata la causa scatenante...”che si rivelano poi l’ennesima notizia di una scoperta che però prevede un lungo periodo di sperimentazione? 

Se sei intenzionato a modificare il tuo approccio alla malattia sono convinto che questo video possa interessarti. Voglio condividere con te la mia la mia diretta esperienza da malato, dato che non sono un medico o un neurologo, ma sono un paziente come te e quindi conosco benissimo quello che stai affrontando.

Non c’è come il non sapere, il non avere certezze per appesantire una situazione già complicata e logorarsi ancora di più. Quello che ti propongo io è un approccio diverso, proattivo, in modo che tu abbia la possibilità di affrontare questa condizione con tutti gli strumenti possibili che hai a tua disposizione. 

Sgombriamo subito il campo da eventuali fraintendimenti: non sono né contro la cura farmacologica né contro la ricerca e ho un ottimo rapporto con il mio neurologo. Tuttavia dedico a questo aspetto mediamente solo cinque o sei giorni all’anno, mentre in questo video voglio parlarti di quello che posso e che puoi fare anche tu nei restanti 360 giorni. 

Confrontandomi con molti malati di Sclerosi Multipla, con operatori del settore o semplicemente seguendo le discussioni su vari blog presenti sulla rete, ho potuto notare una fattore ricorrente: i pazienti nella maggior parte dei casi cercano informazioni solo sui farmaci, sugli effetti collaterali e sui benefici che possono avere nell'immediato.

Sembra che l’unica risposta alla malattia debba essere una pillola, una flebo, una puntura o un farmaco sperimentale. Siamo sempre alla ricerca della pillolina magica che risolva tutti i nostri problemi, senza mai realmente porci delle domande sul perché è comparsa la malattia e quali segnali sta mandando al nostro corpo.

In fondo il problema viene affrontato solo chimicamente, ci occupiamo dell’effetto e non della causa e l’alchimia tra il corpo e la nostra essenza più intima non viene presa in considerazione.


Lasci che ti racconti brevemente la mia storia. 


Circa trent’anni fa mi occupavo di tutt’altro, lavoravo in uno dei casinò più grandi d'Europa. Orari notturni, fiches sul tappeto, Roulette, champagne e slot machines. 
Ma il mio arricchimento interiore, ciò che mi faceva stare bene, dipendeva da un interesse che avevo verso un mondo diametralmente opposto a quello nel quale lavoravo.


Ho fatto per decenni corsi di Yoga, Reiki, Rebirthing, Riflessologia, massaggi sul corpo ed esperienze varie in tantissimi seminari. 
Ho addirittura fatto un viaggio spericolato nel cuore della foresta amazzonica, in Ecuador, alla ricerca di uno sciamano della tribù degli Shuar che mi facesse conoscere l'Ayahuasca, una sostanza allucinogena attraverso la quale lo stregone vive momenti di coscienza alterata, con delle visioni che lo aiutano nella cura dei propri pazienti.

Anni dopo, nel momento della diagnosi, da persona comune quale mi reputo, anche io sono stato spiazzato, sorpreso da questa subdola malattia. Ma allo stesso tempo tutto ciò che avevo sperimentato negli anni prima mi è diventato estremamente utile per gestire il mio nuovo percorso, ho sentito chiaramente quali erano le mie necessità.

Questo perché siamo la somma di tutte le nostre esperienze e questa conoscenza 
assimilata non va assolutamente messa da parte. Mai.

Se ti affidi solo all’aiuto che ti può arrivare dall’esterno, viene meno la tua autodeterminazione. Cancelli tutto quello che sei, il tuo spirito di sopravvivenza che ti sta dicendo adesso che sei molto meglio di ciò che la malattia ti fa credere di essere.

Ed è con questo atteggiamento che ho recuperato quell’equilibrio interiore fondamentale per convivere e limitare questo compagno di viaggio.

Credo fortemente che non sarà certo solo un farmaco che ti aiuterà a vincere la vergogna, la sensazione di essere osservato, giudicato o compatito.
Non sarà certo solo un farmaco a  far capire agli altri la tua stanchezza.
Non sarà certo solo un farmaco a guarirti, devi essere anche disposto tu a curarti, in quanto siamo tutti diversi e abbiamo un percorso differente gli uni dagli altri. 

Siamo tutti nello stesso fiume, ma non nella stessa barca e nemmeno nello stesso punto del fiume. 

ECCOTI QUALCHE SPUNTO PER CAMBIARE IL TUO ATTEGGIAMENTO CONCRETAMENTE


Per darti la possibilità di cambiare con successo il tuo ruolo ti propongo quattro punti di vista dai quali partire alla ricerca del tuo benessere perduto, territori che ho esplorato personalmente da paziente.

Ti sto parlando di:

  • Esercizi fisici 
  • Alimentazione 
  • Spiritualità
  • Mente


 e ti voglio dare solo qualche spunto di riflessione.

esercizi fisici

  • Al netto del tuo livello di disabilità, quanto fai per il corpo?
  • Hai mai provato a fare anche solo esercizi semplici, ma con Attenzione e Intenzione?
  • Hai mai provato le docce fredde combinate con esercizi di respirazione? A me danno molti benefici, molta carica, molta energia.


Alimentazione

  • La differenza sta tra nutrirsi consapevolmente e mangiare quello che capita.
  • Se il tuo corpo fosse un tempio, metteresti nella stanza più bella un sacco della spazzatura?
  • Si dice che non c’è una relazione tra cibo e benefici per la sclerosi. Sarà, ma una sana alimentazione e una digestione rapida a me mi facilita e non poco, sono meno stanco e più regolare di intestino. 


Spiritualità

  • Mai provato a meditare?
  • Mai provato a usare la visualizzazione? Ad esempio a visualizzarti mentre cammini o corri su di una spiaggia? Mentre accompagni tua figlia all’altare?


Mente

  • La logica, la razionalità.
  • Prova a pianificare l’utilizzo del tuo tempo e a trarne beneficio. 
  • Osserva le tue abitudini, la tua routine e prova a modificarla cercando di essere più focalizzato sui tuoi obiettivi e i tuoi sogni.


Come vedi puoi essere veramente responsabile del tuo ruolo in questo cammino, anche se la patologia ti fa pensare che non vali più come prima. 
Sei sempre una madre, un padre o un figlio.
Hai i tuoi valori, le tue qualità, i tuoi doni e quelli non te li toglie nessuno, tanto più la malattia. 
E non vedo perché tu non possa condividere con gli altri le tue qualità.
Cambia la forma, il modo, ma non la sostanza. 
Puoi anche diventare un esempio per gli altri, non solo un peso.
Pensa che bello quando qualcuno ti dirà:" Che forza che hai!! Guardare te mi infonde coraggio, mi motiva ad andare oltre i miei ostacoli che sono piccolissimi rispetto ai tuoi”.

A me capita, e credimi, è una cosa bellissima.


Ci definiamo guerrieri, ma a volte essere come l’acqua che si adatta ad ogni diverso contenitore ed è sempre in grado di scorrere, perché è nella sua natura, può essere la soluzione vincente.


Se ti può interessare il mio approccio alla malattia, lasciami un commento oppure prendi contatto con me e vedremo insieme se e quanto posso esserti utile.

by Paolo Boffa