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La diffusione delle specie esotiche nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez

2020-01-16 10:49:49

Il Canale di Suez è stato inaugurato ormai più di 150 anni fa e i biologi marini si lamentano per l'invasione di centinaia di specie alloctone del mediterraneo tra cui meduse tossiche e pesce scorpione.

Grazie al canale di Suez le navi possono navigare tranquillamente tra l'Oriente e l'Occidente. Però nel corso degli anni le specie invasive hanno alterato il delicato ecosistema del Mediterraneo con conseguenze potenzialmente devastanti per le specie marine native. La situazione è peggiorata nel 2015 quando è stato aperto il “Nuovo Canale di Suez” raddoppiando l'afflusso delle navi.

La critica più acuta viene da Israele: la Dott.ssa Bella Galil, una biologa marina israeliana che ha studiato il Mediterraneo per oltre tre decenni, ha detto che gran parte del danno ecologico è irreversibile.

A causa del riscaldamento della temperatura dell'acqua, i pesci e i crostacei si stanno diffondendo sempre di più e secondo la biologa è necessario agire con urgenza per ridurre al minimo l'impatto a lungo termine. La dott.ssa Galil, del Museo di Storia Naturale dell'Università di Tel Aviv Steinhardt, ha detto che il continuo ampliamento  del canale ha creato un "acquario in movimento" di specie che, se non controllato, potrebbe rendere le acque costiere inospitali per gli esseri umani.

Il numero di specie invasive, attualmente è di circa 400, ed è più che raddoppiato nel corso degli ultimi 30 anni, un fenomeno che ha chiamato un "esempio storico dei pericoli di conseguenze indesiderate".

Israele sta già affrontando una invasione senza precedenti di meduse tossiche che hanno danneggiato le centrali elettriche e spaventato gli abitanti delle spiagge e i turisti. Diverse altre specie velenose, tra cui il pesce scorpione, hanno stabilito colonie permanenti, creando un potenziale pericolo per la salute quando finiscono sui piatti dei ristoranti. La cosa più preoccupante è stata l'arrivo del Lagocephalus sceleratus, un pesce osseo estremamente velenoso comunemente conosciuto come il pesce rospo dalle guance argentate.

Qui sotto sulla mappa viene mostrata la diffusione del L. sceleratus:

Questa invasione però non riguarda soltanto I'Israele ma anche tutti gli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo compresa l'Italia!

Tutte queste specie presentano una grande minaccia per le biodiversità locali aggiungendosi alle problematiche dovute al cambiamento climatico, all'inquinamento e alla pesca eccessiva. Le nuove specie rischiano di mettere in pericolo varie specie locali tra cui le cozze autoctone, gamberi e triglie.

Una soluzione potrebbe arrivare dalle acque canalizzate di una serie di impianti di desalinizzazione finanziati dal Qatar che gli egiziani stanno costruendo. Il primo di questi impianti dovrebbe essere aperto entro la fine dell'anno.  Se gestito nel modo corretto le acque di questo impianto potrebbero creare una “barriera di salinità” per arginare il flusso delle specie da sud a nord. 

Una altra possibile soluzione potrebbe arrivare da un maggior controllo delle acque di zavorra non trattate delle navi da carico. Queste acque sono responsabili della diffusione di diverse specie esotiche.

I  funzionari del canale stanno monitorando da vicino la migrazione delle specie, imponendo delle norme alle navi che inconsapevolmente trasportano delle specie invasive; in questo modo è possibile limitare l'arrivo delle nuove specie marine.

Ci tengo particolarmente a nominare un gruppo di ricercatori italiani dell'Università di Pavia che si impegnano tantissimo per far conoscere la problematica della diffusione delle specie invasive nel Mediterraneo e fanno delle ricerche direttamente sul campo per monitorare la situazione. 

E' possibile anche seguirli da vicino durante le loro uscite e diventare loro sostenitore:

https://universitiamo.eu/campaigns/un-mattone-contro-le-specie-aliene/