Sarah Geslot

Founder Senior

Quando l'amore può uccidere (e se fosse dipendenza affettiva?)

2020-02-07 14:28:59

Chi ci sta affianco diventa da “compagno per sempre” a figura manipolatoria, dominante e narcisista che ci ha derubato e rubato un pezzo di vita…ma altro non è che un “duplicato” (creato dalla nostra mente) delle prime figure della nostra vita: padre e madre.

Ma...cos'è successo?

Abbiamo riprodotto i nostri genitori nel nostro compagno: parole, comportamenti, ed azioni delle prime figure della nostra vita nei nostri confronti si sono impossessati del nostro vivere, condizionando inconsciamente  e inconsapevolmente le nostre scelte, i nostri comportamenti, le nostre azioni e ahimè, le nostre relazioni.

 Quelli che riteniamo "torti subiti" (ovvero emotive diverse da quelle di cui avevamo bisogno)  diventano rancore, e il rancore fa sì che la copia che ricreiamo sia ben salda, reale e dolorosa. 

Le vittime (inconsapevoli) della dipendenza affettiva sono anime deluse che tendono a rivivere la figura genitoriale inaffettiva, come una sfida costante. 


Com'è successo?


La dolorosa relazione  conflittuale con i genitori fa sì che il pieno potere decisionale per sè rimanga nelle loro mani con l'unica possibbilità di instaurare legami tossici.


Ma...si può fare qualcosa?

Cosa scatta quando l'amore genitoriale si trasforma in un amore che può uccidere?



Vi è un momento cruciale e ben definito in cui il consenso–accordo genitori-figli si rompe: il figlio compie un’azione o assume un atteggiamento che agli occhi del genitore è sbagliato o lontano dal suo pensiero o viene considerato pericoloso. 

...

L’intenzione di fondo è la protezione del proprio figlio da situazioni in cui, il genitore, è probabilmente stato coinvolto nel suo passato, o lo hanno fatto fallire o ancora hanno avuto come conseguenza una sofferenza.

 Sopraggiunge in questo momento la volontà che il figlio non commetta gli stessi errori, che si traduce nella sbagliata convinzione e superbia di sapere cosa è giusto per i propri figli.

...

Rabbia e rancore diventano le protagoniste del rapporto che, nel figlio sfociano in turbamento che si esprimerà attraverso demotivazione e chiusura.


La paura del genitore di veder fallire il proprio figlio dove probabilmente lui stesso ha fallito è il motivo principale per cui l’AMORE PUO’ UCCIDERE.



Cosa dobbiamo comprendere profondamente?

Il rapporto che abbiamo avuto con i nostri genitori influenzerà il legame con i nostri figli e condizionerà le nostre azioni nei loro confronti. Per questo è indispensabile e fondamentale attuare dei dinamismi psicologici che vadano oltre il “semplice” amore, occorre comprendere e sviluppare una forte razionalità che ci consenta di “vedere” oltre.

Il rapporto genitore-bambino definisce aspetti importanti della personalità dell’adulto

Questa comprensione deve avvenire sia da figli, sia da genitori: da figli per non incorrere in dipendenze affettive; da genitori per proteggere realmente i propri figli e non farli crescere nella trappola della diffidenza e dell’attaccamento. 


Si rende necessario quindi una chiara e corretta espressione dei propri sentimenti, che non dia spazio a fraintendimenti e che vengano recepiti ed elaborate per quello che realmente sono.

Ho trattato in maniera più completa questo argomento, dando risposte alle domande, in un articolo della rivista del mese di febbraio, che puoi leggere cliccando sotto

Cliccando sul bottone sopra avrai accesso alla pubblicazione integrale di questo articolo e di tante altre tematiche, troverai consigli, rimedi e tecniche per il tuo benessere globale, per il tuo corpo...e la tua mente!


La pubblicazione ha un costo di 1,50 euro, pagabili anche in LKS (150).

Se vuoi abbonarti e ricevere mensilmente le pubblicazioni contattami.