Sarah Geslot

Founder Senior

I luoghi dell'abbandono - La magia del tempo immobile (1)

2019-05-30 09:48:19

Sardegna - Ci sono luoghi dove il tempo si è fermato, lasciando la testimonianza di una vita che non tornerà più.

Il paese fantasma

È il 28 aprile 1924 e, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, viene inauguarata la maestosa opera che, con i suoi 70 metri di altezza, rimarrà per decenni la costruzione del suo genere più alta del mondo: la diga di Santa Chiara.



La diga oggi

Realizzata tra il 1918 e il 1924 lungo il corso del fiume Tirso, diede origine al secondo lago artificiale più grande d'Italia,  il Lago Omodeo (dal nome dell'ingegnere progettista della diga, Angelo Omodeo).


Alla sua realizzazione contribuirono circa 16000 persone, tra cui moltissime donne che diedero il loro supporto in varie mansioni.

Memorie del borgo

Con la costruzione della diga si rese necessario creare un luogo che potesse ospitare i dipendenti della Società Elettrica Sarda, e così, circa 450 persone, si stabilirono nella valle del Tirso, creando un vero e proprio paese. 

Alla fine degli 80, la centrale idroelettrica della vecchia diga venne dismessa e il centro abbandonato, ma conserva ancora la memoria di vite vissute.


La magia del tempo immobile

Vagando per quelle vie calpestate da centinaia di uomini, donne e bambini, si respira un'aria surreale, e se ci soffermiamo a "sentire" possiamo percepire la vita che scorre.


Le numerose case, la farmacia, la chiesa, gli uffici, il cinema, le scuole e la piazza centrale ci portano indietro nel tempo e non è difficile poter immaginare e vedere con l'occhio della mente le donne che svolgono le loro attività, i bambini che giocano e gli uomini che chiacchierano al bar e, se ci si concentra si possono udire suoni e voci.

Da luogo dell'abbandono a Luogo dell'Anima

Santa Chiara, la diga, il lago...luoghi della mia infanzia, delle passeggiate adolescenziali, di ore seduta sulle rive dell'Omodeo a parlare con me.


Vedere, mese dopo mese, il declino e conservare nella memoria la vita che fu, il veder nascere una nuova diga, lo spopolamento e tutto ciò che oggi non vive più.


Mi si stringe ogni volta il cuore ad ammirare la bellezza e la maestosità dei miei luoghi dell'abbandono, e, ancora oggi, attraversando il ponte e passeggiando tra le vie di Santa Chiara e sulla vecchia diga, è come se vedessi gli operai al lavoro e le massaie all'opera, sento le campane che suonano e le voci dei bambini che giocano.

Così...da luogo dell'abbandono diventa luogo dell'anima.

Il luogo di preghiera

Il cinema

Le abitazioni

Testimonianze di vita quotidiana

Area bambini

Piazze e aree comuni

E si respira ancora la vita...

Nel silenzio dell'abbandono qualcuno ha resistito al tempo e non ha smesso di vivere...

La diga e la casa del custode oggi

Immagini e montaggio video: galleria personale