Sandro Virgili

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Riccardo Cocciante, il mio fratello maggiore

2019-05-19 11:44:55

Concerto di Riccardo Cocciante in giro per l'Italia

Riccardo Cocciante non è stato solo l’artista con qui ho lavorato più spesso ma un fratello per me.


Il rapporto con Riccardo è iniziato quando ero un ragazzo di 15 anni, frequentavo  l'istituto d’arte  a Roma.


Purtroppo era il periodo delle occupazioni scolastiche e le lezioni si facevano di si era sempre in sciopero.

Fu cosi che colsi l’occasione  di seguire i cantanti.


All’inizio con mio padre che fungeva da manager poi come tecnico del montaggio strumenti e successivamente per esigenze tecnico luci.


Cominciai la mia avventura con 8 proiettori muniti di una ruota cambia colori frontale era una  impresa fermare il  colore nel punto giusto con un mixer con 8 interruttori e 4 cursori per l’intensità.


Il rapporto con Cocciante non fu sempre facile, si scontravano due persone timide e introverse, tuttavia, con il tempo, conoscendosi meglio, siamo diventati inseparabili professionalente e poi umanamente.



Il primo tour importante che ho fatto con Riccardo Cocciante è stato in Spagna. 


Potete immaginare l’emozione, ero giovanissimo e non ero mai stato fuori Roma.


Avevo una paga di 150 mila lire al mese


In quella occasione conobbi Katy che poi divenne la moglie di Cocciante, grande donna capace nel suo lavoro, determinata. 

In breve tempo si fidanzarono e diventò il suo punto di riferimento.


Il tour spagnolo durò un mese, 15 concerti nelle discoteche più uno nei Paesi Baschi.

In quel periodo c'era una situazione politica difficile, con militari ovunque.

In una discoteca abbiamo avuto dei problemi seri. 


A causa del carattere difficile e della timidezza di Riccardo, il pubblico cominciò ai ribellarsi quando videro che lui non si alzava dal pianoforte per interagire con i fans. 

La ribellione del pubblico crebbe talmente tanto che Riccardo, innervosito, lasciò il palco.
Lasciando tecnici e musicisti di sasso.

Abbiamo dovuto lasciare la discoteca scortati dai militari perché la gente che nel frattempo si era accalcata all’uscita voleva picchiarci.