Sandra Fiore
" CAMMELA" ( FIIMMINA SICULA) : Quantu era sapurita Carmela, fimmina sicula e di beltà. Era figghia dello zio Cece' " u' sciancatu" e Mariuccia "a pacchiuna", proprietaria della nota " buticche" "Splendore", a pochi chilometri di distanza da Acitrezza. Un atelier noto a chiddi c'avianu i picciuli dove si potevano acquistare prestigiosi abiti da cerimonia. Perfino donna Masina qui aveva comperato un abito chi giùmmi, chinu ri lustrini, per il suo 90 Compleanno. Biddizza rara era CAMMELA, al punto che non pareva essere figlia di Cece' e Mariuccia, lari quantu a morti... cu rispettu parrannu! Idda sapia di essere bedda comu u suli e infatti s'annacava tutta pavoneggiandosi nel lievito delle sue forme morbide come le brioches. Avvolta nei suoi abiti succinti portava sempre tacchi a spillo che lasciavano intravedere la sinuosita' delle sue curve. CAMMELA ciarava ri fimmina, profumava di carne . Chiunque le passasse dinanzi ne restava completamente rapito. Ubriacava i sensi. Faceva la civettuola cimentandosi in piacevoli conversazioni che si sbrogiavano sulla sua lingua con una sensuale erre moscia alla francese ( sì, picchi' a picciotta studiava presso l"UNIVESSITA' di Catania!), che sapeva di tutto fuorché di quella! Gli uomini addisiavanu tutti! Metteva u focu rientra, u peperoncino a granni, nichi, schietti e maritati. Fra pensieri colorati e desideri birichino lei, Camnela, era davvero deliziosa!
Sandra Fiore
«Io sono nato in Sicilia e lì l'uomo nasce isola nell'isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall'aspra terra natia circondata dal mare immenso e geloso». Luigi Pirandello
Sandra Fiore