Sabrina Mellone

La Missione dell'Anima: Incarnare la Luce L’anima viene per sperimentare la materia. Questo significa che viene per vivere delle esperienze materiali per mezzo del corpo Quando cominciamo a “risvegliarci”, ci facciamo mille domande. Le risposte a queste domande possono essere tante, possono darci un po’ fastidio e talvolta anche farci paura. Cominciamo a sentir parlare di missione nella vita, di anima, di reincarnazione… A questo si aggiungono i segni che dovremmo ricevere, i messaggi delle nostre guide e le sincronicità che dovremmo vivere… In breve, eccoci messi di fronte ad un universo e ad un vocabolario il cui senso a volte ci sfugge. Ecco perché ho sentito il desiderio di scrivere qualcosa su questo argomento, cercando di chiarire le idee (sempre se ne avete bisogno beninteso!) Bene, cominciamo dall’inizio: noi siamo un’anima in un corpo fisico. La nostra anima è immateriale, mentre il nostro corpo è più che mai materiale. Il corpo è quel “veicolo terrestre” che permette all’anima di trascorrere il suo soggiorno sulla Terra, nella materia. Quindi possiamo dire che la nostra anima è nel nostro corpo e che si è incarnata sulla Terra grazie a e per mezzo di questo corpo. Questo è ciò che viene chiamato “incarnazione”: quando l’anima prende a prestito un corpo fisico per vivere un periodo di tempo sulla Terra. Già qui possiamo fare una prima considerazione: se il nostro corpo è composto di materia, è logico che questa prima o poi arrivi a degradarsi e quindi a morire. E se la nostra anima è immateriale, è altrettanto logico che essa non muore. Mai. E’ eterna. Forte, no?! Così, una volta che l’anima ha concluso il suo passaggio sulla Terra, torna ad essere una “scintilla”, un “soffio di vita” in altri luoghi diversi dalla Terra. Torna da dove è venuta e prosegue il suo cammino. Si reincarna oppure no, a seconda del suo “avanzamento”. Ma vediamo ora più da vicino il cammino che l’anima intraprende sulla Terra. Perché l’anima si incarna sulla Terra: la missione dell’anima L’anima viene per sperimentare la materia. Questo significa che viene per vivere delle esperienze materiali per mezzo del corpo fisico. Queste esperienze non possono essere vissute che nella materia, ecco perché sulla Terra. Le esperienze sono numerose e varie: capire l’amore, provare la violenza, lo smarrimento, la tristezza, cosa significa competizione, disonore, sofferenza, dolore, ma anche gioia, successo, ecc… Queste sensazioni, queste emozioni, questi sentimenti, sono propri della “terza dimensione”, quella che noi viviamo sulla Terra. Ma soprattutto, attraverso le sue esperienze l’anima viene per incarnare la luce, la SUA luce. Questa è la GRANDE MISSIONE della nostra anima: accendere la sua piccola luce lungo il suo passaggio, in ogni progetto iniziato, in ogni oggetto creato, in ogni relazione vissuta. Questo le permette di diventare essa stessa più luminosa. Quindi noi siamo delle scintille venute a sperimentare la materia, ad accendere delle luci lungo tutto il nostro passaggio terrestre, in modo da illuminare ancora di più. Chi è che sceglie le esperienze materiali? Ora andiamo a vedere nel dettaglio l’organizzazione delle cose. Dato che veniamo qui per vivere le più variegate esperienze, pare logico che alcune non siano proprio supersimpatiche. Ecco che affiora la grande domanda: «…ma perché sono venuto a vivere questo? Chi me l’ha fatto fare?». Ebbene la risposta è molto semplice: voi! Voi e nessun’altro che voi, o piuttosto la vostra anima, per essere più precisi. Infatti, prima di incarnarsi l’anima ha stabilito un “piano di volo”, ha definito il suo “percorso di incarnazione” se così preferite, e su questo percorso ha previsto diverse tappe inevitabili. Sono le famose “prove” che tutti attraversiamo prima o dopo nella vita.

Sabrina Mellone

Per l’anima non c’è mai nascita, né morte. Esiste e non cessa mai di esistere. È non nata, eterna, esiste sempre, non muore ed è originale. Non muore quando il corpo muore.” (Bhagavad-gita) Karma La legge del Karma è anche conosciuta come legge di causalità o legge di causa-effetto. Il termine Karma (dal sanscrito) significa “azione compiuta”, indicando il gesto creato e ciò che di per sé ne consegue. Poco però ha a che vedere con una legge deterministica, piuttosto il contrario. E’ una legge che ci fa comprendere la responsabilità delle nostre azioni, in una realtà che è specchio della coscienza. La traduzione del termine nel buddismo forse è più esplicativa, visto che “Karma” significa “azione volitiva”, che sottolinea appunto l’atto di volontà rispetto alla predeterminazione del destino. Nella visione orientale siamo anime che, di vita in vita, si incarnano in un essere vivente che accumula esperienze, sviluppa abilità e qualità, ma crea anche situazioni critiche, debiti, legami da sciogliere. Il karma è quindi visto come l’insieme di tutto questo: della qualità, dei talenti, delle difficoltà ma anche delle situazioni irrisolte e dei blocchi ereditati dalla nostra anima con i quali veniamo al mondo. Si distingue anche tra karma positivo e karma negativo, il primo evidentemente deriva dalle azioni positive che abbiamo fatto, quello negativo è causato dalle azioni negative e rappresenta tutti i debiti karmici che ancora dobbiamo sciogliere. Una volta che diventiamo consapevoli del karma, possiamo trasformare il karma negativo e soprattutto possiamo crearne di positivo. La legge del Karma è riportata anche nelle 7 leggi universali di Ermete Trismegisto, è chiamata anche legge di causa ed effetto, per la quale ogni causa ha un effetto e ogni effetto ha una causa. Ma, a differenza di quello che spesso ci si immagina, questa del karma è una legge neutra. Non c’è nessuno che punisce nessuno, semplicemente ogni azione genera una conseguenza, quindi un karma positivo o negativo in base all’intento che abbiamo messo nell’azione. Aspetto ancor più importante riguarda l’intenzione che sottende l’azione. Ovvero è più importante l’intento che sta dietro all’azione, piuttosto che l’azione stessa. Quando comprendiamo la legge del karma, capiamo che siamo noi i responsabili della nostra vita. Il riflesso delle nostre intenzioni e delle nostre azioni si manifesterà negli eventi di questa vita e delle prossime. Un vecchio proverbio recita: “Chi semina vento, raccoglie tempesta!”.

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Sabrina Mellone

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