LIBERE
Oggi ho visto il documentario di Rossella Schillaci "Libere" del 2017. Narra l'esperienza delle donne partigiane durante la 2^ guerra mondiale e dopo la Liberazione, frutto di 4 anni spesi in crowdfunding e montaggio del materiale, scelto dall'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.
Un documentario SMART
Fresco, originale, per niente noioso, questo documentario tiene incollati alle immagini, alle voci delle donne protagoniste della Storia e ai gesti della regista stessa mentre prende appunti per le sue ricerche fra gli scaffali impolverati e anche un po' abbandonati dei vari archivi che ha consultato.
77 minuti ritagliati da ore ed ore di interviste, registrazioni, fotografie, filmati, in una parola... 77 minuti di Memoria Storica. Quella che qualche volta ci manca.
Chi di noi avrebbe voglia di sobbarcarsi di un lavoro mal retribuito, con l'incomodo di dover trovare e richiedere fondi per ogni pezzettino di lavoro svolto per poi andare in cerca anche di chi lo produca e lo distribuisca?
Il 25 aprile ho dedicato la serata a recarmi al Lab80 per onorare in maniera gratuita questa chicca, per giunta di una regista donna ! (sì, sono in minoranza anche in questo campo).
P.S.: Per chi non lo sapesse, il Lab80 è una storica istituzione a Bergamo ed ha reso anche possibile la produzione del doc.
Curiosità scoperte grazie a questo documentario
La nascita del femminismo!
Giuliana Gadola Beltrami: «Per me il femminismo è nato nella resistenza, perché hanno cambiato ruolo le donne, nettamente! Tanto è vero che quando io le interrogavo, la mia prima domanda era sempre: "perché l'hai fatto?", venivano fuori le risposte più disparate, ma tutte in un certo senso univoche, cioè: l'ho fatto perché non mi piaceva la vita che facevo, l'ho fatto perché volevo essere libera. Ciascuna di loro voleva emanciparsi, voleva tirarsi fuori. Voleva precisamente superare il ruolo».
Le donne hanno ottenuto il voto nel Dopoguerra ma furono pochissime sia nell'Assemblea Costituente che nei vari partiti, le sezioni femminili le relegavano in spazi in cui non si potevano confrontare con gli altri candidati e gli uomini, anche in Parlamento, le isolarono. Detto ciò è stato emozionante vedere le file delle persone che volevano votare dato il triste e preoccupante astensionismo del nostro periodo storico.
L'amara vittoria dei partigiani
Con la Liberazione si assistette ad una vera e propria Restaurazione o 'Ristrutturazione', rimettendo e riassumendo personale fascista in ogni settore invece che chi aveva portato alla Libertà dal Regime, perché i partigiani erano considerati i 'rivoluzionari', quindi meno affidabili. Nel 1951 passò pure una legge che non permetteva ai partigiani di essere assunti nelle forze dell'ordine (incostituzionale, no?). Questo è un fenomeno avvenuto anche nella storia di altri paesi ma è comunque un fatto che non venga spesso menzionato nelle lezioni di storia a scuola e negli stessi libri di storia. Assistiamo così ancora oggi a episodi di quella che spesso viene chiamata apologia di fascismo e quindi al fatto che in effetti in Italia il fascismo non sia mai morto. Sarebbe interessante approfondire i processi e le cause per cui sia avvenuto ciò e ci si trovi a un ritorno di certe posizioni e all'istigazione all'odio di certi partiti al potere.
Anni duri e senza riconoscimenti quindi gli anni del Dopoguerra. Non solo, spesso le donne furono di nuovo relegate alla casa e alla famiglia come se fosse lo scopo più importante della loro vita.
Motivazione, chi era costei?
(Questa sconosciuta...)
Uno dei passaggi che ha colpito di più il pubblico stasera è stata la testimonianza di una donna partigiana che descriveva gli anni della Resistenza come pieni di motivazione, di senso e dell'incredibile solidarietà che si condividesse. Ogni piccolo gesto era utile. Le donne non sapevano niente di politica eppure facevano le riunioni coi bambini intorno in casa, si aggregavano in modo semplice e informale, niente era sprecato e tutto era percepito come importante e degno di valore, di essere fatto.
Sembra stridere un po' con la condizione di nichilismo giovanile di questi anni, no? Chi non si è sentito inutile o sostituibile con una laurea in mano al giorno d'oggi? Sembrano forse le solite frasi fatte e i triti e ritriti luoghi comuni. Certo non si stava meglio quando si stava peggio, ad un certo punto si parla di cimici e di quanto i partigiani fossero grati agli americani per aver portato il DDT, ma di certo ci stiamo perdendo qualcosa...
Non ci fa bene non credere più nella politica.
Nè non credere più nell'attivismo o nel volontariato.
Non ci fa bene concentrarci solo in ciò che ci dà profitto e che ci fa competere per delle briciole decise dall'alto.
E per fortuna ce ne stiamo accorgendo.