Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Roma eterna sorpresa: dopo duemila anni torna alla luce la Sala della Sfinge

2019-05-12 13:41:15

Una scoperta fortuita e davvero fortunata nel cuore della Città eterna dalla grande bellezza, unica al mondo. È quella che hanno fatto gli archeologi, gli architetti e i restauratori del Parco archeologico del Colosseo montando un ponteggio nella Domus Aurea, la grande residenza che Nerone si fece

costruire dopo l'incendio del 64 avanti Cristo.  Pur essendo abituati a scoprire meraviglie nascoste dell'Urbe il loro stupore misto alla soddisfazione è stato grande quando hanno ritrovato casualmente la cosiddetta "Sala della Sfinge". Ovvero un ambiente affrescato con una volta a botte e una finestra a bocca di lupo che si apre sulla lunetta di fondo dove di trova la figura che dà il nome allo stanza e che si trova al di sopra di un probabile oggetto sacro. Intorno ci sono elementi architettonici immaginari fra piatti cerimoniali e ghirlande.

Visibile e ben conservata la decorazione pittorica della sommità: sul fondo bianco si  possono ammirare riquadri segnati di rosso purpureo, intorno linee giallo ocra e fasce dorate fra una fitta vegetazione e universi animali che sembrano voler collegare la fantasia alla realtà oltrepassando il tempo e arrivando fino a noi. Irrompendo nel bel mezzo di una Capitale assalita da mille problemi ma sempre pronta a rinascere ancorandosi al suo passato per farne un trampolino verso il futuro. 

Ecco allora pantere, centauri e figure di Pan accanto a creature acquatiche fantastiche. Il tutto immerso in un'atmosfera surreale con figure che di ritrovano anche nella Domus del Colle Oppio e in altri ambienti, come per esempio nel Criptoportico 92

Ci siamo imbattuti in una grande apertura posta proprio all'imposta nord della copertura della stanza» ha spiegato Alessandro D'Alessio, il funzionario responsabile della Domus Aurea. 

 «La scoperta di questa sala si inserisce nella strategia di ricerca scientifica che il Parco porta avanti ogni giorno contestualmente agli interventi di messa in sicurezza e restauro - ha sottolineato Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo-. Rimasta nell’oscurità per quasi venti secoli, la Sala della Sfinge così come l’abbiamo denominata ci racconta le atmosfere degli anni del principato di Nerone». Il ritrovamento risale alla fine del 2018. Da allora si è provveduto alla messa in sicurezza e al restauro degli ambienti. Gran parte della sala è ancora interrata ma in futuro si potrebbe decidere di liberarla per poterla offrire allo sguardo del Terzo Millennio. Per il momento, per motivi di stabilità, alla vista rimane il resto. Che non è poco. Ancora non si parla di apertura al pubblico ma per chi vuole immergersi nelle fasti dell'età Neroniana e dintorni il Parco del Colosseo ha tesori di ogni genere da proporre. E non sono pochi.