Arte & Intrattenimento
Pozzo Sacro di Santa Cristina in Sardegna
Oggi vi parlo di un posto che io personalmente ancora non ho visto ma che mi è stato suggerito da un altro camer. Il nome è alquanto curioso, si chiama Pozzo Sacro, allora mi sono chiesta cosa vuol dire questo appellativo e adesso vi racconto cosa ho trovato
Descrizione
Il pozzo sacro nuragico è una particolare struttura templare ipogeica ( è una costruzione sotterranea di interesse storico e antropologico, realizzata interamente dall'uomo o come riadattamento di cavità naturali) presente in Sardegna e destinata durante l'Età del bronzo e la prima età del ferro (circa 1200 a.C.) al culto delle acque. La sua struttura architettonica è ritenuta tra le più elaborate presenti nell'Isola ed è un chiaro esempio della maestria costruttiva raggiunta dei Nuragici. Nel mondo esistono diversi pozzi sacri ma gli esempi più noti sono proprio in questa zona. Come si vede nel video una lunga scala lo collega alla superficie e la particolare forma fa in modo che durante i solstizi la luce arrivi fino in fondo al pozzo. Vorrei farvi anche notare la perfetta squadratura dei blocchi di pietra che lo compongono, cosa non facile se pensiamo all’epoca storica!
Il Solstizio d’estate è il momento dell’anno in cui il Sole ci regala tutta la sua luce, e per questo simbolo da sempre del trionfo della Luce sull’ombra. Dal punto di vista astronomico è il momento in cui il Sole raggiunge il suo valore massimo lungo l’eclittica, corrisponde quindi all’inizio dell’estate.Il giorno del solstizio è il giorno con più ore di luce.
Il momento del Solstizio d’estate è un’occasione unica per visitare la Sardegna
Gli antichi avevano una profonda conoscenza astronomica,l’osservazione del cielo e la comprensione dei cicli degli astri erano necessari per la stessa esistenza terrena, poiché questa conoscenza permetteva di poter coltivare la terra e allevare gli animali, di prepararsi all’alternanza delle stagioni e di affrontare tutte le sfide dell’epoca, come i lunghi viaggi via terra e via mare.
I miti cosmogonici delle civiltà antiche, i simboli sacri legati ai momenti più importanti dei cicli degli astri e la tradizione di costruire gli edifici sacri orientati in modo da poter osservare e celebrare questi momenti in modo particolare, ci parlano però anche e soprattutto dell’aspetto sacro dell’astronomia antica e della misurazione del tempo. In un mondo in cui il tempo dei cicli cosmici era un tempo sacro e la distinzione tra sacro e profano era molto differente da come la percepiamo oggi.
Se ti affascinano questi temi non hai bisogno di andare a Stonehenge o a Newgrange per poter fare un’esperienza pratica di cosa significhi tutto ciò. In Sardegna infatti durante i solstizi possiamo assistere alle albe e ai tramonti in decine di monumenti preistorici e protostorici, costruiti con un preciso orientamento proprio a questo scopo. I rituali e le feste che qui si celebravano sono in gran parte ancora avvolti dal mistero, ma resta la magia di poter vedere il Sole sorgere o tramontare, proprio come gli antichi facevano migliaia di anni fa.
Parliamo di archeologia e archeoastronomia, dei cicli del Sole, della Luna e delle Stelle, osservati fin da tempi immemorabili, della simbologia del Solstizio d’estate nelle diverse tradizioni e mitologie antiche.
Alla scoperta della Sardegna archeologica
Quella di luoghi ricchi di monumenti che testimoniano la presenza di popoli e civiltà antichissime.
Tra i primi a scoprire i magnifici paesaggi che questa isola nasconde furono le popolazioni nuragiche che tra il 1800 e il 1000 a.C. hanno abitato questa terra.
Oggi per saperne di più su questa civiltà, basta visitare i tanti villaggi nuragici sparsi nella regione. Sicuramente tra le costruzioni megalitiche che bisogna assolutamente ammirare c'è il villaggio di Su Nuraxi di Barumini, patrimonio Unesco dal 1997; il nuraghe di Serra Orrios a Dorgali, uno dei più grandi e meglio conservati della Sardegna; il nuraghe di Santu Antine a Torralba, con i vicini resti dei villaggi di epoca nuragica, cartaginese, e romana; Arrubiu ad Orroli, uno dei più grandi della Sardegna.
Tombe di giganti e pozzi sacri
Appartenenti all’età nuragica, le tombe di giganti sono dei monumenti funerari composti da una lunga camera funeraria con un’abside finale e ricoperta da lastre di pietra.
Tra le tombe da non perdere: ad Arzachena la monumentale Tomba Li Lolghi e quella di S'Ena 'e Thomes a Dorgali, risalente al Bronzo Antico, in ottimo stato di conservazione; la tomba di Coddu Vecchiu ad Arzachena, una delle più antiche, risalente circa al 2500a.C.
Il pozzo più comune è a pianta circolare costruito con blocchi di pietra, circondato da recinti circolari in pietra, o sormontato da un piccolo edificio. Tra i pozzi sacri quello già citato di Santa Cristina a Paulilatino, Su Tempiesu a Orune e quello di Sa Testa ad Olbia.