Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Oggi la festa della Madonna della Lettera. Auguri a tutti i Letterio, Letteria, Lillo, Lilla.

2019-06-03 07:13:21

Si tratta di un nome di matrice cristiana, che riflette il culto per la Madonna della Lettera, un appellativo con cui la vergine Maria è venerata a Messina (facente riferimento ad una missiva che la vergine avrebbe inviato ai fedeli messinesi,la sua diffusione, è prevalente al femminile.

La tradizione

Secondo la tradizione, San Paolo,giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire: ben presto molti cittadini aderirono all'invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria.

Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l'8 settembre del 42 recando l'importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione. La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell'albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina.

Il culto della Madonna della Lettera, comunque, si affermò solo nel 1716, anno in cui il monaco Gregorio Arena portò a Messina una traduzione dall'arabo della lettera di Maria. Da allora la città di Messina celebra la festa il 3 giugno, con una affollata processione del fercolo argenteo della Madonna. Dal culto della Madonna della Lettera viene la tradizione, diffusa soprattutto a Messina e Provincia, dei nomi Letterio e Letteria (abbreviazioni, rispettivamente Lillo e Lilla).

Il testo della lettera consegnata alla delegazione di messinesi recita:


«Umilissima serva di Dio,
Madre di Gesù crocifisso,
della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide,
salute a tutti i messinesi
e Benedizione di Dio Padre Onnipotente.
Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande
avete a noi spedito Legati e Ambasciatori,
confessando che il Nostro Figlio,
generato da Dio sia Dio e uomo
e che dopo la sua resurrezione salì al cielo:
avendo voi conosciuta la via della verità
per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto
per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città

della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice.

Da Gerusalemme 3 giugno anno 42 di Nostro Figlio. Indizione 1 luna XXVII»

La frase Vos et ipsam Civitatem benedicimus ("Benediciamo voi e la vostra Città") è oggi scritta a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto di Messina. Da notare che il testo della lettera reca un'incongruenza nella data, poiché a quel tempo non esisteva ancora la datazione cristiana.

L'opera di Flavio Lucio Destro

Non sono stati trovati documenti storici davvero attendibili a conferma dei fatti narrati dalla tradizione. Esiste un'opera, il Chronicon Omnimodae Historiae dello storico Flavio Lucio Destro (IV-V secolo d.C.) che afferma:

(LA) 

«Apud Messanenses celebris est memoria B. Virginis Mariae, missa ipsis ab aedem dulci epistula[3]»

(IT) 

«Celebre è presso i messinesi la memoria della dolce epistola scritta dalla Beata Vergine Maria»

Tuttavia diversi storici, tra cui Theodor Mommsen, ritengono che tale passo sia un'interpolazione al testo, inserita in epoca posteriore.