Riccardo Dal Pra

Founder Senior

Film preferiti - L’infernale Quinlan (1958)

2018-08-07 08:44:32

Trama Mike Vargas, ispettore della polizia messicana e sua moglie Susan, devono interrompere il loro viaggio di nozze per venire a capo dell'uccisione del ricco proprietario Linnekar, avvenuta al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. Vargas partecipa alle indagini affiancando l'ispettore americano Quinlan. Nel frattempo Susan viene circuita da un tipo losco, che, ricattando la donna, mira a liberare suo fratello arrestato dall'ispettore messicano.

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Riccardo Dal Pra

Founder Senior

XTC - Yacht Dance (1982)

2018-08-06 18:59:05

Brano tratto da “English Settlement “, quinto album della band di Swindon (primo disco doppio), pubblicato il 12 febbraio 1982, raggiunge il 5º posto nelle classifiche inglesi, il 48° in quelle statunitensi (Billboard Hot 100 album chart). Nei Paesi Bassi vince il premio Edison come miglior disco dell'anno. Registrato tra ottobre e novembre del 1981 nello studio inglese The Manor, con Hugh Padgham nelle vesti di produttore (assieme agli stessi XTC) e ingegnere del suono.

Riccardo Dal Pra

Founder Senior

Velvet Underground & Nico - I’ll be Your Mirror (1966)

2018-08-06 08:47:31

Secondo la biografia su Lou Reed di Victor Bockris, durante uno spettacolo del 1965 Nico si avvicinò a Reed dicendogli: «Oh Lou, sarò il tuo specchio». Daniele Federici, fondatore del sito LouReed.it e del rispettivo Fan Club Italiano, descrive I'll be your Mirror come canzone dedicata a Shelley Albin, primo amore giovanile di Lou Reed e offre, in riferimento al testo, la seguente interpretazione: «La dichiarazione del titolo di "essere lo specchio" di qualcuno non lascia dubbi sulla ricerca dell'unione affettiva perfetta in cui specchiarsi» e ancora: «Attraverso l'uso di alcuni contrasti (occhi/cecità, luce/notte) si delinea un Lou dall'atteggiamento protettivo e a tratti prepotentemente presuntuoso[...]. Le promesse del titolo sono tradite dalla presunzione di essere i veri occhi e dalla trasformazione della ragazza in un riflesso che non può vedere.» Jon Savage, giornalista musicale e biografo del Punk Rock e dei Sex Pistols, descrive I'll Be Your Mirror come netto rimando alla Pop Art di Andy Warhol citando l'importanza degli specchi: «[...]I'll be your mirror catturava una sottostante dinamica di quel periodo.[...] L'arte di Warhol negli anni '60, in particolare i dipinti e le serigrafie, rispecchiava agli occhi dell'America i valori dominanti della sua società.[...] Così come lo specchio lavora con la psicologia, la risposta a tali opere - che non forniscono indizi - varia a seconda dello stato d'animo e del temperamento individuali.» Nel dettaglio, Savage mette a confronto gli "Specchi" che dominano l'arte Warholiana: "L'enorme palla a specchi della Factory, la lamina argentata con cui Billy Name ne ricoprì le pareti, la parole del motivo più sibilino dei Velvet." Fonte Wikipedia

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