Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Una battaglia, molte conseguenze

2020-07-15 00:45:57

Quali grosse conseguenze ha avuto uno scontro largamente ignorato dalla storiografia "main-stream"?

Nel VIII secolo d.C. si sono combattute diverse battaglie: la più famosa è senz'altro quella di Poitiers del 732, in Francia, tra l'esercito dei Franchi guidato da Carlo Martello e quello degli arabi provenienti dalla Spagna.

Come tutti sanno, lo scontro finì con la vittoria dei Franchi, ma ad oggi non ha più quell'importanza enorme che gli venne attribuita nei secoli successivi (aver salvato l'Europa dall'invasione musulmana).

Ma se i fatti di Poitiers sono noti a tutti, pochi anni dopo di essi fu combattuta un'altra battaglia che ben pochi ricordano, ma che ebbe conseguenze enormi su vari livelli, incluso quello tecnologico. 


La battaglia in questione fu quella del Talas, combattuta nel 751 tra gli eserciti arabi e quelli cinesi della dinastia Tang: lo scontro ebbe origine dall'espansione dei due regni e terminò con la vittoria totale degli arabi, aiutati dal tradimento dei mercenari turchi che colpirono alle spalle i cinesi, massacrandone l'armata. 

Sul piano militare e politico, la catastrofe del Talas arrestò per i secoli a venire l'espansione a ovest della Cina, ma non fu l'unica conseguenza.


Finito il combattimento, solo poche migliaia di cinesi riuscirono a tornare in patria: tutti quelli caduti in mano agli arabi furono inviati in Mesopotamia (odierno Iraq) e messi al lavoro. 

Fu così che due segreti fino ad allora rimasti in Cina vennero "esportati": la produzione della carta e quella della seta. 

Grazie alle conoscenze e competenze dei prigionieri cinesi, ben presto gli arabi rimpiazzarono le vecchie pergamene e i papiri con la carta e iniziarono a guadagnare un sacco di soldi esportando la seta, oltre a vestirsi con sempre maggiore eleganza.


La battaglia/batosta del Talas ebbe in realtà anche altre conseguenze, ad esempio sul piano religioso separò il buddismo cinese dall'originale indiano, favorendone lo sviluppo autonomo. Ciò si riscontra ancora oggi: quando si nomina il Buddha, la prima immagine che viene in mente (se non si è degli esperti) è quella di un uomo pelato, allegro e chiaramente in sovrappeso. 

Ebbene, quell'individuo non è affatto il Buddha originale, bensì il monaco cinese Budai, vissuto nel XI secolo: secondo alcuni, la differenza tra i due sarebbe la stessa  che c'è tra Gesù e Babbo Natale...


Fonte: HistoRick