Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un'umiliazione enorme

2019-06-12 00:24:58

Quando si ha una moglie che di cognome fa Borgia possono accadere cose molto spiacevoli...

Nel Rinascimento e nelle epoche successive è noto che i matrimoni non coinvolgevano l'amore, ma servivano ai ricchi e potenti per forgiare alleanze o rafforzare quelle preesistenti. Tuttavia a volte un'alleanza veniva tradita o diventava scomoda per una o entrambe le parti e il matrimonio diventava un ostacolo a futuri progetti, in tal caso esistevano una serie di metodi più o meno collaudati per concludere legalmente l'unione.

Uno dei casi più eclatanti riguardò il primo dei tre mariti di Lucrezia Borgia, figlia naturale del papa Alessandro VI (1492-1503). Lucrezia era l'unica figlia femmina del padre e dato che alla fine del Quattrocento le alleanze cambiavano ad ogni soffio di vento anche le offerte di matrimonio seguivano lo stesso andamento: francesi, spagnoli, milanesi, napoletani e molti altri chiesero la sua mano, in modo da diventare alleati del pontefice.

In particolare il primo marito di Lucrezia fu Giovanni Sforza, signore di Pesaro e nipote di Ludovico il Moro. Il loro matrimonio durò solo 4 anni, dopodiché il papa decise che voleva un genero più importante e impose lo scioglimento dell'unione. La cosa interessante è il motivo legale dietro il divorzio: il povero Sforza fu costretto dal suocero a firmare un umiliante documento in cui dichiarava di essere impotente e quindi non in grado di accoppiarsi con la moglie, il che all'epoca equivaleva a versarsi addosso un secchio di rifiuti radioattivi. Pare addirittura che al signore di Pesaro fu data la possibilità (beffarda) di "dimostrare" la propria capacità riproduttiva: la prova consisteva fondamentalmente nell'accoppiarsi con la moglie o altre donne davanti a dei testimoni, in modo da fugare qualunque dubbio.

Ovviamente Giovanni Sforza non si volle sottoporre a una cosa così degradante, considerato che il papa con la sua scaltrezza avrebbe comunque trovato un modo di farlo divorziare da Lucrezia, quindi accettò di firmare e si rifece una vita altrove. Prima di firmare però il signore di Pesaro diede inizio alla leggenda nera sulla famiglia Borgia: infatti urlò a destra e a manca che la moglie praticava l'incesto, pare proprio con il papa.

Tuttavia, nonostante l'umiliazione subita, si può afferrare che Giovanni fu fortunato: il secondo marito di Lucrezia, Alfonso d'Aragona, fu aggredito da un gruppo di uomini armati e ferito gravemente, quindi fu curato per giorni dalla moglie e dalla sorella. Purtroppo per lui fu comunque raggiunto e ucciso dal braccio destro del cognato Cesare Borgia, il famigerato sicario Michelotto Corella...


Fonte: HistoRick