Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Sospensione del servizio (ad personam)

2019-12-18 00:31:23

Chi si beccò il primo boicottaggio della storia?

Nel XIX secolo l'Irlanda era ancora sotto il dominio britannico e diversi nobili inglesi possedevano vaste proprietà sull'isola, dove lavoravano migliaia di persone in condizioni assai precarie.


Un bel giorno lord Erne, uno dei latifondisti inglesi, assunse un magistrato ed ex militare di nome Charles Boycott come amministratore delle sue proprietà in Irlanda.

Boycott si mise al lavoro usando subito il pugno di ferro con i poveri irlandesi, in particolare si fece odiare andando a riscuotere gli affitti altissimi che i contadini dovevano a lord Erne (erano tutti affittuari, la terra era del lord). 

In seguito iniziò a sfrattare gli agricoltori che non pagavano dalle proprie case e rese la vita sempre più difficile a quelli che rimanevano, finché nel 1880 giunse a negare un necessario aumento di paga ai lavoratori.


A quel punto entrò definitivamente in rotta con la Irish Land League, una sorta di "sindacato" locale (con mire politiche). La ILL, guidata dal leader Michael Davitt, reagì in maniera inconsueta ma efficace: calmati gli spiriti più guerrafondai (volevano rapire e fare secco Boycott), gli irlandesi optarono per un ostracismo assoluto nei confronti del crudele amministratore.


Nelle settimane successive, Boycott diventò una sorta di paria all'interno della stessa comunità che doveva amministrare: i vicini gli tolsero il saluto, la gente per strada non gli rivolse la parola, i negozianti smisero di vendergli le loro merci, gli operai si rifiutarono di riparargli la casa e i postini di consegnargli la posta. Persino in chiesa la gente lo evitò, rifiutandosi di sedergli accanto e facendo il vuoto intorno a lui e alla sua famiglia. 

Quanto ai contadini, quelli semplicemente smisero di lavorare le terre di lord Erne e misero volontariamente a repentaglio il raccolto di quell'anno.


Ovviamente Boycott cercò di reagire alla situazione dal momento che rischiava il lavoro: inizialmente scelse la linea dura e cercò di resistere mandando i soliti crumiri nei campi, ma presto la ILL "convinse" questi ultimi a cambiare bandiera.

Di conseguenza i campi di lord Erne andarono presto in malora e i suoi guadagni con essi, quindi il malvagio Boycott si ritrovò finalmente disoccupato, con somma soddisfazione degli irlandesi.


La vicenda di Boycott divenne di domino pubblico dopo che lui scrisse una lettera al Times di Londra denunciando la situazione in cui si trovava: i giornalisti si recarono in Irlanda e rimasero così colpiti dall'isolamento sociale totale imposto a quell'uomo da inventare la parola "boicottaggio" ispirandosi al suo cognome!


Alla fine il governo inglese mandò dei soldati a salvare quel poco di raccolto che era rimasto (spesero in tutto ben 10.000 sterline per salvare appena 500 sterline di cereali) ed evacuarono Boycott e la sua famiglia su un carro di soccorso: a quanto pare non c'era nessuna carrozza con cocchiere disposta a prenderli come clienti...


Fonte: HistoRick