Storia & Antichità
Lo Schumacher dell'antichità
Anche nel lontano passato c'erano i divi del volante (o meglio delle briglie)...
Il mondo delle corse ha radici molto antiche: se oggi esistono competizioni come la Formula Uno, i rally, la NASCAR e la Moto GP, anche nel passato le folle andavano in visibilio guardando delle gare di velocità.
Nello specifico gli antichi romani adoravano le corse dei carri, praticamente l'equivalente antico della F1: le corse si tenevano al Circo Massimo e c'erano diverse scuderie, ognuna con i propri colori (bianchi, rossi, verdi ecc).
Considerando la quantità di denaro che circolava intorno alle corse, le scuderie avevano budget stellari con cui comprarsi carri, cavalli, manutentori e naturalmente gli aurighi, cioè i piloti: com'è ovvio, i campioni si pagavano un occhio della testa e bisognava letteralmente "rubarli" alle scuderie avversarie, ovviamente offrendo di più in busta paga.
Un auriga nello specifico è rimasto nella leggenda, allo stesso modo di piloti quali Ayrton Senna, Michael Schumacher o Colin McRae: si trattava del lusitano Gaio Appuleio Diocle.
Nato nell'attuale Portogallo nel 104 d.C., aveva le corse nel sangue: collezionò una serie di vittorie sempre più importanti, che lo portarono rapidamente dalla lontana provincia fino alla capitale dell'Impero.
A Roma, nel Circo Massimo, divenne una leggenda alla pari di Alain Prost: iniziò a vincere le corse sbaragliando regolarmente la concorrenza e fu abbastanza furbo da tenere sulle spine il pubblico, superando l'ultimo avversario solo sll'ultimo giro e diventando così seguitissimo dalle folle per i brividi che gli faceva provare quando correva.
In 24 anni di onorata carriera (un'eternità rispetto agli altri aurighi) Diocle corse per tutte le scuderie che contavano e ammassò una fortuna enorme tra vincite e ingaggi: secondo alcuni storici, il suo patrimonio toccò quota 36 milioni di monete d'oro, che equivarrebbero a circa 15 miliardi di dollari.
Per fare un confronto, il famoso cestista Michael Jordan, ritenuto l'atleta vivente più pagato, non arriva a quota 2 miliardi...
Fonte: HistoRick