Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Lealtà estrema

2019-03-10 23:34:27

Quando la resa non è un'opzione e non ci sono speranze di vincere, l'alternativa è una sola...

Durante la Seconda Guerra Mondiale l'esercito imperiale giapponese aveva una disciplina rigidissima per i propri soldati derivata dal Bushido, il codice d'onore dei samurai. Una cosa importante riguardo al suddetto codice d'onore era che non prevedeva in alcun modo la possibilità di arrendersi, dato che la resa era vista come una cosa disonorevole e umiliante da evitare ad ogni costo, inclusa la morte.

Per questo motivo, quando per il Giappone la guerra del Pacifico si mise male (cioè dal 1943 in poi) i comandanti delle guarnigioni giapponesi che presidiavano le varie isole elaborarono le "cariche banzai": attacchi di massa con fucili e baionette in stile Prima Guerra Mondiale, vere e proprie ondate di soldati che non volevano (o meglio non potevano per questioni etico-morali) cadere prigionieri degli americani. La parola "banzai" derivava da un'espressione giapponese che significa "diecimila anni di vita all'imperatore" e veniva gridata dai giapponesi quando andavano all'assalto delle linee anglo-americane.

Alcuni ufficiali giapponesi erano addirittura convinti che le ondate umane avrebbero funzionato come strumento tattico, ma capirono presto di aver fatto male i conti.

Infatti, se negli anni Trenta gli attacchi frontali in massa avevano avuto successo contro il malconcio esercito cinese, contro americani e britannici (entrambi ben forniti di mitra e cannoni) le cariche banzai si risolsero sempre in una strage di soldati giapponesi. Intere guarnigioni furono spazzate via tra il 1943 e il 1945, causando inutilmente la morte di oltre 13.000 soldati nipponici (che tuttavia erano perfettamente consci di come sarebbe andata a finire).

Un'altra conseguenza della rigida disciplina, meno tragica e forse meno nota, è stata il fenomeno dei cosiddetti "soldati fantasma": militari giapponesi tagliati fuori dalle comunicazioni con la madrepatria durante la guerra e che quindi a distanza di anni dalla fine delle ostilità erano ancora convinti che la guerra con gli Alleati fosse ancora in corso!

Incredibile ma vero, l'ultimo soldato fantasma fu scoperto sull'isola di Lubang solo nel 1974, quasi 30 anni dopo la firma dell'armistizio. Per convincerlo che la guerra fosse finita e farlo arrendere fu necessario portare sull'isola il suo comandante durante la guerra, a dimostrazione di quanto quel soldato fosse ancora ciecamente fedele al suo codice militare.

Alla faccia della perseveranza...

Fonte: HistoRick