Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Il laser dell'antichità

2019-07-12 00:02:44

L'ingegno al servizio della guerra può dare grandi risultati, specie se è coinvolto un autentico genio

Nel corso della Seconda Guerra Punica la città di Siracusa si alleò con Cartagine contro Roma. Di conseguenza nel 214 a.C. i romani inviarono il loro esercito a conquistare la città.

Le legioni romane al comando del console Marco Claudio Marcello assediarono Siracusa per oltre un anno riportando un numero enorme di vittime: il console provò più volte a colpire la città da due direzioni contemporaneamente, terra e mare, ma subì una serie di batoste da parte degli assediati. Soprattutto le navi romane furono colpite e distrutte dai siracusani, i quali disponevano di un autentico genio: il celebre Archimede.

Il matematico infatti progettò diverse armi a lungo raggio con cui i concittadini sconfissero diversi attacchi del nemico. Soprattutto per quanto riguarda le navi è celebre la vicenda degli "specchi ustori", speciali specchi ritenuti capaci di concentrare la luce solare in un punto e dare così fuoco alle vele delle imbarcazioni romane, causandone l'affondamento o l'abbandono.

Studi recenti hanno dimostrato che gli specchi ustori non erano realizzabili con le tecniche e i materiali dell'epoca, tuttavia alcuni storici hanno ipotizzato una spiegazione alternativa all'incendio delle navi romane: in pratica, gli specchi di Archimede erano una specie di rudimentali puntatori laser, come quelli usati sulle armi moderne. Essi erano montati sopra una balestra che lanciava dardi infuocati sulle navi, dando così l'impressione che le vele andassero a fuoco dopo che il raggio luminoso le aveva puntate.

Nonostante tutti gli sforzi profusi, i siracusani alla fine furono conquistati dai romani nel 212 a.C. Per quanto riguarda Archimede, pare che finì i suoi giorni con la spada di un centurione nella schiena: quando i romani lo trovarono era intento a risolvere un problema e non rispose alle domande dei soldati, così uno di loro lo trafisse, ritenendosi insultato dalla mancanza di risposte dell'anziano matematico.


Fonte: HistoRick