Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Dal potere a una pallottola

28/07/2019, 23:35

A Mosca un certo individuo ha fatto una caduta tanto grave da non rialzarsi più...

Il 5 marzo 1953 il temuto dittatore sovietico Stalin morì, lasciando un vuoto di potere. Se già prima della sua morte i maggiori esponenti politici e militari dell'URSS si accapigliavano in segreto per essere il successore, dopo che il tiranno fu sepolto la lotta si fece aperta e accanita. 

Nello scontro tra gerarchi sovietici però ce n'era uno che faceva paura a tutti gli altri, a causa del suo passato e degli incarichi ricoperti: Lavrentij Pavlovic Berija.


Georgiano di nascita (come lo stesso Stalin), Berija era uno degli uomini più potenti del paese, nonché uno dei più crudeli: a lui infatti era toccato l'onore di comandare la temuta polizia politica/segreta NKVD e dirigere una delle repressioni più spietate della storia recente, in cui sono morte centinaia di migliaia di persone. Lo stesso Stalin era al corrente delle sue cattiverie, al punto che lo presentò al presidente americano Roosevelt come "l'Heinrich Himmler sovietico".

Pare inoltre che fosse un sadico e si divertisse a torturare e uccidere personalmente i propri nemici: da decenni nella sua vecchia casa di Mosca spuntano regolarmente resti umani malridotti...


Durante la Seconda Guerra Mondiale Berija fu il responsabile del trasferimento in massa delle industrie sovietiche oltre gli Urali, per tenerle lontane dalla guerra, inoltre coordinò la distruzione delle vecchie élite nei paesi occupati dall'Armata Rossa dopo il 1940, come la Polonia e le Repubbliche Baltiche , infine riuscì a spiare con successo il Progetto Manhattan e carpire i segreti nucleari degli USA.

In questo modo il micidiale capo della polizia si ritrovò un potere immenso sul paese, secondo solo a Stalin e pochi altri, per questo molti gerarchi del PCUS lo temevano come la morte.


Per sua sfortuna, Berija non si dimostrò bravo in politica come lo era a comandare la polizia: nel giro di pochi mesi dalla morte di Stalin, dopo essere diventato Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, il georgiano fu tradito e abbandonato in massa dai suoi alleati e sostenitori. In particolare il segretario del Partito Nikita Kruschev e il celebre Maresciallo Zukov riuscirono a tendere una trappola a Berija, che fu colto totalmente di sorpresa e arrestato nel bel mezzo di una riunione politica.


Dopo l'arresto le cose presero subito una brutta piega per lui: Berija subì un processo-lampo in cui fu riconosciuto colpevole di una montagna di crimini, veri e presunti, che andavano dal tradimento dello Stato alla violenza sessuale.

Proprio come le vittime della sua repressione, il capo della polizia fu condannato a morte e fucilato poco dopo assieme ai suoi tirapiedi.


Scomparso il crudele individuo, il potere in URSS andò a Kruschev, che resse il paese fino alla sua deposizione nel 1964, sempre ad opera di una cospirazione interna al Partito. La soppressione di Berija fu possibile solo dalla neutralizzazione del NKVD, il quale fu immediatamente preso d'assalto dall'Esercito Sovietico per evitare che insorgesse a favore del capo. Fu "degradato" pochi anni dopo da ministero a comitato (più tardi cambiò nome in KGB) sotto il controllo del PCUS.


Chissà se oggi c'è ancora gente simile a Berija in circolazione?


Fonte: HistoRick