Renato Poletti

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La televisione trasloca dall'etere a internet.

2019-07-23 19:23:52

L'antenna sul tetto sta perdendo il suo ruolo, i contenuti televisivi ora passano dalla rete. Per ora soprattutto l'on demand, ma in futuro sarà forse l'unico modo di vedere i nostri programmi preferiti.

    Negli ultimi anni un media tradizionale come la televisione si è dovuto adeguare al cambiamento tecnico, iniziando a ritrasmettere i propri contenuti anche su internet.

Molte più persone stanno affiancando alla tv trasmessa via etere la fruizione anche (o solamente) attraverso la rete; il termine IPTV comincia ad essere conosciuto anche da chi non è molto esperto in informatica.


È un cambiamento irreversibile? Stando ai segnali che vedo, io penso di si. Vi faccio solo un esempio: mentre in Italia siamo alle soglie di un nuovo switch off del digitale terrestre, ma ancora restiamo ancorati al vecchio sistema di trasmissione, a pochi passi da casa mia la tv Svizzera ha da poco cessato le trasmissioni terrestri, portando tutto su cavo o satellite. Quando dico cavo intendo internet, non un cavo dedicato alla televisione.


    Dunque, sarà meglio che cominciamo a prendere familiarità con questo nuovo metodo di ricezione, in maniera da predisporre la nostra casa; i nostri prossimi acquisti in ambito informatico/intrattenimento dovranno tenere conto anche di questo aspetto.


Iniziamo facendo una carrellata su cosa serve a livello hardware e quali sono i metodi da usare.


La prima cosa, pare ovvio ma non lo è, serve…. internet!

Per fruire di contenuti audio/video in maniera continuativa e poter intanto anche navigare in rete per le altre attività, serve una connessione con una buona velocità, che non abbia sbalzi nelle varie fasce orarie. Tantissimi coprono le loro esigenze di connessione con il 3G/4G, rinunciando alla linea fissa a casa (o sistemi similari), per questo uso tali connessioni non sono adatte se hanno un limite mensile di Giga, in pochi giorni si esaurirebbe il plafond.

Per sapere se la propria connessione di casa è sufficiente, si può fare un semplice test: si prendono tutti i dispositivi connessi che abbiamo (Computer, smartphone,..) e si fa partire contemporaneamente su ognuno un diverso video di Youtube, o dei video da fonti diverse; se tutti lo vedono in maniera fluida siamo abbastanza a posto, se qualcuno comincia ad andare a scatti meglio mettere in preventivo un upgrade della linea.


Sempre a livello hardware, io consiglio di raggiungere i dispositivi non trasportabili (televisore, decoder) con un cavo di rete che parte dal router. So che coprire la casa con il wi-fi è più facile, il cavo ethernet però rappresenta una soluzione più stabile ed efficace. Se dovete già fare dei lavori in casa, magari all’impianto elettrico, valutate di posare anche qualche cavo di rete.


Queste indicazioni valgono anche per chi, mantenendo la tv terrestre o sat, vuole usufruire dei cosiddetti contenuti on demand, che sono compresi in molti abbonamenti e si ricevono appunto tramite internet, non dall’antenna.


    I dispositivi che si possono utilizzare sono:


- la smart tv, cioè un televisore che ha gia al suo interno il necessario per andare su internet

- un apparecchio esterno (decoder o similare) che si collega ad un televisore base e in pratica lo trasforma in una smart tv. Se ci viene fornito perché abbiamo pagato un abbonamento è già pronto da usare, altrimenti può aver bisogno di software aggiuntivi.

- un computer

- smartphone o tablet


Da mia esperienza, vi segnalo che alcune smart tv con pochi anni di vita hanno già qualche difficoltà con i contenuti attuali, perché l’evoluzione è molto rapida; apparecchi dal basso costo d’acquisto e di marchi non primari sono difficilmente aggiornabili. Lo stesso vale per i decoder.


Io conosco delle persone che hanno accantonato il computer, coprendo le loro esigenze in rete con smartphone o tablet; in questi casi si può pensare di riadattare il pc come postazione multimediale affiancandolo alla televisione. Per lasciarlo in solaio, usiamolo…

Allo stesso modo si può pensare di riutilizzare uno smartphone non recentissimo per la ricezione, trasmettendo il tutto sullo schermo grande della tv tramite Chromecast o similari.



    Dopo l’hardware, il software: per vedere la televisione ci sono sostanzialmente due modi, il browser e un programma/applicazione da installare sul dispositivo.


Il browser.

Oramai tutte le emittenti tv propongono le proprie trasmissioni anche sul sito internet aziendale, vi cito alcuni nomi a titolo di esempio: RaiPlay, Mediaset Play, Dplay, ecc.

A volte danno tutti i canali in diretta, altre volte solo alcuni; in certi casi si possono anche rivedere le trasmissioni precedenti che sono in archivio; in genere è richiesta una registrazione gratuita per usufruire di tutte le funzioni.

Per i servizi in abbonamento ci verranno dati un nome utente e una password da inserire.


In alternativa ci sono dei siti che fanno da aggregatori, che ci propongono in una unica posizione tantissime emittenti, similarmente a quanto vi avevo già segnalato in questo articolo riguardo a ricevere la radio via internet. Anche qui cito come esempio un nome già molto noto, tvdream.net; tenete presente che spesso siti di questo tipo hanno vita breve, durano qualche mese poi chiudono e magari riappaiono con un altro nome, poi vi spiegherò perché. Bisogna quindi stare sempre sul pezzo, se non riusciamo più a vedere i nostri programmi preferiti dobbiamo chiedere di nuovo a Mr. Google.


Passando alle applicazioni per il mondo mobile, tutte le emittenti che ho citato sopra hanno pubblicato una applicazione per vedere i loro canali, che funziona nello stesso modo dei loro siti internet. Oramai molte smart tv o decoder hanno a bordo il sistema operativo Android, quindi anche su questi si potranno installare queste applicazioni.


Ci sono poi dei programmi o applicazioni, che in genere sono conosciuti con il nome di media center, che tra le tante funzioni hanno anche quella di ricevere da internet i canali tv. So già cosa state chiedendo: dicci un nome! Il più noto tra questi è Kodi.

Il problema di questi programmi sta nel dover cercare periodicamente una lista canali aggiornata, perché le varie liste disponibili tendono col tempo a perdere i pezzi per strada. In altri casi occorre passare ad una nuova versione del programma/applicazione.


    Credo che arrivati a questo punto si evidenzi una differenza tra questo modo di ricevere le trasmissioni tv e la attuale antenna; ora basta fare ogni tanto una ricerca canali sul nostro televisore per restare al passo, quando sarà tutto su internet bisognerà ingegnarsi un pochino a livello tecnico, secondo il metodo che avremo scelto. Sempre che non decideremo di appoggiarci ad un fornitore a pagamento, che dovrebbe occuparsi di tutto questo.

    Ecco, parliamo di soldi. Intanto credo sia ancora valido il fatto di non dover corrispondere il canone tv se si riceve solo via internet; non bisogna però avere in casa nessun apparecchio dotato di sintonizzatore (cioè nessuna tv). 

Vi cito il caso di un negoziante, che aveva messo in vetrina un televisore grande collegato ad un computer, per far girare una presentazione dei suoi prodotti; in seguito ad un controllo ha dovuto pagare il canone, anche se il televisore non era collegato a nessuna antenna.  La soluzione è stata di cambiare il tv con un monitor altrettanto grande, ma senza sintonizzatore.


    La questione finanziaria si fa più piccante quando si parla di ricevere i programmi a pagamento… senza pagare! Alcuni dei siti, applicazioni, liste canali che ho citato prima permettono di vedere anche dei contenuti che richiederebbero un abbonamento, e chiaramente lo fanno in maniera fraudolenta. Lo stesso vale per quei contenuti che sono geolocalizzati, cioè si possono vedere solo in una specifica nazione.

Questo è il motivo che ne causa la scomparsa, quando riescono le autorità ne bloccano il funzionamento; dopo un po' rinascono con altri nomi, magari basando i propri server in qualche altra parte del mondo.


Si corrono dei rischi a utilizzare questi servizi, si possono ricevere sanzioni? A quanto ho letto in rete credo di no, ma questo non è il mio campo, preferisco non dare indicazioni legali. Ci possono essere però rischi di prendere virus o malware, se si va a cercare notizie o scaricare app da siti “strani”.


Dove so per certo che si va incontro a grane è quando ci si avvale di soggetti che forniscono dei decoder (o delle password per siti internet) che permettono di ricevere tutto, e per questo si fanno pagare. In questo caso è punibile non solo il fornitore ma anche il cliente.

Vi segnalo un caso recente:   la Polizia Postale ferma la IPTV italiana.


Il mio consiglio è quello di avvalersi dei prodotti ufficiali delle emittenti tv, sia per i programmi in chiaro, ma soprattutto per quelli a pagamento.


    Riassumendo, lo scenario che io vedo comporta, presto o tardi, la scomparsa delle trasmissioni tv terrestri, quelle satellitari penso rimarranno più a lungo, ma il broadcast in rete è destinato a diventare il mezzo principale di diffusione.


Questa carrellata non può certo esaurire l’argomento, le cose che ho citato richiedono degli articoli specifici, avremo occasione di riparlarne.



Immagini da Pixabay

by Renato Poletti