Non ci pensiamo spesso, ma... (Seconda parte)
La rete consuma sempre più energia e contribuisce enormemente alla crisi climatica, mettendo a rischio la sua stessa esistenza. Qual è la via d'uscita? Articolo di Andrea Daniele Signorelli (Wired.it).
Strategie di difesa
La statunitense At&t, per esempio, sta sfruttando i supercomputer proprio per visualizzare in che modo l’innalzamento del livello dei mari, gli uragani e non solo metteranno a rischio la sua infrastruttura di comunicazione. Il problema più immediato, però, è un altro: i giganteschi data center in cui sono conservati buona parte dei dati che corrono su internet hanno bisogno di essere costantemente raffreddati. Un enorme dispendio di energie che contribuisce all’aumento delle temperature, che a sua volta rende necessario impiegare ancora più elettricità per mantenere i computer al fresco. Un circolo vizioso perfetto.
Come si esce da questa situazione? Prima di tutto, facendo affidamento sulle energie rinnovabili. Da questo punto di vista, la situazione sta migliorando: Apple, per esempio, ha annunciato l’anno scorso di essere alimentata al 100% da rinnovabili (non è però il caso dei suoi fornitori), mentre Google e Microsoft (due delle più grande aziende attive nel settore del cloud) si sono affidate al sistema dei crediti per assicurarsi che il loro consumo di energia fossile venga compensato dallo stesso ammontare di rinnovabili utilizzate altrove.
Entrambi i colossi, inoltre, hanno stilato una road map per diventare “carbon-free” nel giro di qualche anno. Lo stesso non si può invece dire di Amazon, che è stata criticata da Greenpeace proprio per i suoi scarsi sforzi e mancanza di trasparenza in questo settore (l’azienda di Jeff Bezos ha definito “inaccurato” il report della ong ambientalista).
Winter is coming
Al di là delle singole iniziative intraprese nella Silicon Valley, è evidente come servano azioni sistemiche per evitare che internet contribuisca al riscaldamento globale (mettendo inoltre a rischio la sua stessa esistenza). Una prima soluzione è tanto ovvia quanto efficace: costruire i data center solo in luoghi freddi. Alcuni ricercatori hanno per esempio proposto di situare i nuovi centri in Groenlandia, dove il ricorso all’aria condizionata sarebbe minimo e l’energia idroelettrica è abbondante.
La strada da seguire passa anche da ciò che nel già citato report di Shift Project viene chiamata “sobrietà digitale”. Prima di tutto, le società che operano su internet – e in particolare sul web – dovrebbero impegnarsi a rendere i loro prodotti più efficienti. Si calcola, per esempio, che dare la possibilità a chi sta ascoltando la musica su YouTube di non visualizzare i video ridurrebbe le emissioni causate dalla piattaforma di streaming del 5%, pari a 11 milioni di tonnellate di emissioni ogni anno.
Allo stesso modo, Facebook potrebbe ridurre il suo consumo energetico evitando che i video promozionali partano in automatico e Netflix potrebbe incoraggiare i suoi utenti a non guardare i film o le serie tv sempre in alta definizione, riducendo notevolmente il traffico dati e quindi l’energia necessaria ad alimentare la piattaforma.
Sfruttando le rinnovabili, rendendo più efficienti i data center e riducendo la quantità di dati inutili che vengono trasmessi ogni secondo si può influire sul consumo energetico di internet. Ma tutto questo conta davvero nel momento in cui si progetta un futuro in cui ogni cosa sarà connessa ad altissima velocità e il traffico dati non farà che aumentare?
Forse, ciò di cui davvero abbiamo bisogno è che gli utenti stessi di internet prendano coscienza dell’impatto che la rete ha sull’ambiente e si impegnino in prima persona a ridurre il consumo di dati, pretendendo inoltre che i colossi del tech diventino sempre più sostenibili. Un po’ come già sta avvenendo con le campagne che, sulla scia di Greta Thunberg, mirano a disincentivare l’utilizzo dell’aeroplano. D’altra parte, già oggi, le tecnologie digitali causano un consumo energetico superiore all’intero settore aeronautico: perché non dovremmo preoccuparcene allo stesso modo?