Raffaela Rutili

Top Founder President

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FACCIAMO CHIAREZZA : DATI STATISTICI SU INFLUENZA E CORONAVIRUS

2020-02-22 14:30:13

Tutti i dati nel presente articolo provengono ESCUSIVAMENTE da fonti ufficiali e sono di oggi 22.2.20 o al massimo risalgono a pochi giorni fa. L’articolo per essere chiaro ed esaustivo risulta inevitabilmente lungo e me ne scuso, ma credo che una lettura di 15 minuti valga la pena per avere...

FACCIAMO CHIAREZZA : DATI STATISTICI SU INFLUENZA E CORONAVIRUS

Tutti i dati nel presente articolo provengono ESCUSIVAMENTE da fonti ufficiali e sono di oggi 22.2.20 o al massimo risalgono a pochi giorni fa.

L’articolo per essere chiaro ed esaustivo risulta inevitabilmente lungo e me ne scuso, ma credo che una lettura di 15 minuti valga la pena per avere una visione d’insieme su di un tema che ci sta particolarmente preoccupando.


In questo momento in Italia abbiamo n. 29 contagiati e 2 morti. Il paziente n.1 di Codogno avrebbe contratto il coronavirus da un collega da poco tornato dalla Cina risultato però negativo a tutti i controlli e perfettamente sano. Le 2 persone decedute sono rispettivamente di un uomo di 76 anni e una donna di 78 entrambi già in condizioni gravi di salute.


A livello mondiale secondo le ultime notizie (fonte Ansa) del 22 febbraio 2020 ore 11.14, ci sono rispettivamente:

77.662 contagiati

21.029 guariti 

2.360 decessi.

Sono tanti? Sono pochi? Vediamo le statistiche.

Cito testualmente dal sito Epicentro:

Globalmente, ogni anno, il virus influenzale colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione adulta (vale a dire da 350 milioni a 1 miliardo di persone)…

Tra i 3 e i 5 milioni di casi di influenza riportati annualmente evolvono in complicanze che causano il decesso in circa il 10% dei casi (vale a dire da 250 a 500 mila persone), soprattutto tra i gruppi di popolazione a rischio (bambini sotto i 5 anni, anziani e persone affette da malattie croniche).” (1)

Questi dati sono copiati pari pari dal sito dell’Oms. (2)

In realtà esiste un ulteriore studio pubblicato il 22 ottobre 2019 dall’Università di Edimburgo che dice “Fino a poco tempo fa, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva stimato che il peso annuo della mortalità dell'influenza fosse compreso tra 250.000 e 500.000 morti per tutte le cause a livello globale; tuttavia, uno studio del 2017 ha indicato un onere di mortalità sostanzialmente più elevato, con 290.000-650.000 decessi associati all'influenza da sole cause respiratorie, e uno studio del 2019 ha stimato 99.000-200.000 decessi dovuti a infezioni del tratto respiratorio inferiore direttamente causate dall'influenza.” (3)

Questi numeri perciò sono da considerarsi NORMALI e non hanno mai destato preoccupazione né suggerito la necessità di particolari misure precauzionali.

A conferma di ciò riporto la tabella dei dati epidemiologici dell’influenza negli Usa (fonte CDC) (4)

In Italia invece sono numeri nella norma i seguenti (fonte ASSIS)(5):


Tra l’altro stiamo guardando la pagliuzza senza vedere la trave. 

Riporto testualmente i dati riportati sul sito ISS riguardo all’andamento di quest’anno della normale influenza, quella che siamo abituati a gestire nella normalità: “La rilevazione dei dati delle sindromi influenzali (InfluNet) è iniziata, come di consueto nella 42esima settimana del 2019 e terminerà nella 17esima settimana del 2020, salvo ulteriori comunicazioni legate alla situazione epidemiologica nazionale. 

Nella 7 settimana del 2020, il numero di casi di sindrome simil-influenzale continua a diminuire dopo aver raggiunto il picco stagionale nella quinta settimana del 2020. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 656.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 5.632.000 casi.

Di seguito è riportato un riepilogo degli indicatori disponibili:

  • Casi gravi: alla 7 settimana della sorveglianza sono stati segnalati 157

casi gravi di cui 30 deceduti.

  • Mortalità: durante la 6 settimana del 2020 la mortalità (totale) è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 217 decessi rispetto ai 238 attesi.” (6)

Dal testo si evince che i decessi per la normale influenza sono di gran lunga superiori ai 2 morti da coronavirus ma soprattutto che il picco influenzale è ormai passato. Infatti anche in Cina il trend di nuovi casi è in decrescita. (7) Difficile dire se per effetto delle misure di sicurezza per il normale ciclo di vita delle epidemie influenzali che hanno fisiologicamente un picco per poi scomparire da sole.

Di fatto sono assolutamente incomprensibili le misure di sicurezza adottate prima in Cina e ora anche in Italia. Misure precauzionali adottate verso un pericolo che, dati alla mano, risulta assolutamente INESISTENTE.

TASSO DI LETALITA’ 

Andiamo infine a valutare il tasso di letalità di questo coronavirus. Dall’Agenzia Regionale della Sanità regione Toscana cito testualmente: “Gli ultimi dati pubblicati dall’OMS al momento in cui viene scritto questo approfondimento (Novel Coronavirus - WHO Situation Report 14 - 3 Feb 2020) riportano un totale di 17.391 casi confermati di infezione da SARS-CoV2 in Cina ed altri 23 paesi del mondo, con un totale di 362 persone decedute. La letalità complessiva si attesta dunque al 2,08%: valore inferiore al 9,6% osservato per il SARS-CoV, coronavirus che si è diffuso da novembre 2002 a luglio 2003 in 30 paesi/regioni infettando 8.098 persone e uccidendone 774; e decisamente inferiore al 34,4% registrato per il MERS-CoV, altro coronavirus che si è diffuso in 27 paesi/regioni da settembre 2012 a settembre 2019, infettando 2.494 persone e uccidendone 858 [WHO. Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus (MERS-CoV). Accessed on 25 Jan 2020].” (8)

Non solo, questo dato va ulteriormente corretto al ribasso: “La prima è che il valore del tasso di letalità sopra indicato, ovvero il 2% circa, viene calcolato come rapporto tra il numero di decessi e quello dei casi gravi di infezione, mentre sarebbe più corretto che fosse calcolato sul totale dei casi di malattia (comprendendo cioè anche il numero di pazienti asintomatici o con sintomi lievi, informazioni al momento non note). Introducendo questo correttivo il valore della letalità (cioè il numero totale di decessi per una determinata malattia in rapporto al numero totale dei malati) risulterebbe decisamente inferiore.”(8)

Nonostante questo, nessuna misura di sicurezza particolare fu allora adottata.

L’articolo continua aggiungendo: “Uno dei pochi studi al momento pubblicati  [Wang, Weier & Tang, Jianming & Wei, Fangqiang. (2020). Updated understanding of the outbreak of 2019 novel coronavirus (2019-nCoV) in Wuhan, China. Journal of Medical Virology. 10.1002/jmv.25689], orientato ad analizzare le caratteristiche delle persone decedute a causa del nuovo coronavirus, rivela che i primi decessi erano avvenuti principalmente in persone anziane. Lo studio analizza le caratteristiche delle prime 17 persone decedute a causa della malattia, 13 uomini e 4 donne,con un’età mediana di 75 anni: 11 casi presentavano una comorbosità, ovvero la compresenza di altre malattie, mentre 5 casi avevano subito in passato interventi chirurgici.” (8)

TASSO DI RIPRODUZIONE DEL CORONAVIRUS

L’unico dato che rende il visus più temibile dei suoi predecessori e la capacità di riproduzione che lo rende molto contagioso.

“Il cosiddetto tasso netto di riproduzione dell’infezione, indicato con R0, è una misura in grado di descrivere la capacità di propagazione di un’infezione in una popolazione. Esprime il numero atteso di nuove infezioni generate da un singolo individuo infetto nel corso del suo intero periodo d’infettività, in una popolazione interamente suscettibile. In caso di valori di R0 < 1 è atteso che nel lungo periodo l’infezione cessi la sua diffusione, mentre se R0 > 1 è atteso che l’infezione possa diffondersi nella popolazione.

Sulla base delle analisi realizzate dall’OMS e diffuse lo scorso 23 gennaio, risulterebbe che il valore preliminare di R0 riferito al nuovo coronavirus per la trasmissione da uomo a uomo si attesterebbe su valori compresi tra 1,4 e 2,5, mentre uno studio più recente indicherebbe un R0 prossimo a 4,08: quest’ultimo valore indica che ogni caso di malattia sarebbe responsabile di 4 nuovi casi. Il confronto con gli R0 di SARS e MERS conferma la maggiore contagiosità dell’attuale nuovo coronavirus: la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) aveva un R0 approssimativamente di 3 [Consensus document on the epidemiology of severe acute respiratory syndrome (SARS)respiratory syndrome (SARS)], mentre la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) aveva un R0 inferiore a 1 [WHO. MERS Global Summary and Assessment of Risk].” (8)

Volendo fare un confronto con le malattie esantematiche (9):

Morbillo Ro 15-17                              Pertosse Ro 15-17                             Parotite Ro 10-12

Rosolia Ro 7-8                                   Difterite Ro 5-6                                  Polio Ro 5-6

CONCLUSIONI

A fronte di una maggiore contagiosità rispetto ad altre influenze e malattie infettive, questo coronavirus risulta poco letale e la sua diffusione assolutamente inferiore a qualsiasi influenza del passato. 

Risultano perciò inspiegabili le misure di sicurezza eccezionali adottate, fonti di allarmismi ingiustificati e psicosi collettiva nonché responsabili di un duro colpo all’economia locale e globale.


Dott.ssa in Dietistica

Raffaela Rutili Marmajna


BIBLIOGRAFIA

  1. https://www.epicentro.iss.it/influenza/epidemiologia-mondo
  2. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/influenza-(seasonal)
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6815659/
  4. file:///C:/Users/HP/Desktop/CAM.TV%20RAFFY%20articoli/Coronavirus/Tabella%20Usa%202010-2018%20fonte%20CDC.html
  5. http://www.assis.it/dati-istat-sui-decessi-da-influenza/
  6. https://www.epicentro.iss.it/influenza/stagione-in-corso
  7. http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2020/02/20/coronavirus-in-cina-lepidemia-sta-soffocando-per-misure-eccezionali-_cb030f00-1b76-4d7b-b23e-4899772e72cb.html
  8. https://www.ars.toscana.it/geotermia-e-salute/2-articoli/4256-mortalita-nuovo-coronavirus-2019-ncov-cina.html
  9. https://people.unica.it/rosacoppola/files/2012/04/Lezione-5-Med-2013-14-Epidemiol-e-prev-generale-malattie.pdf