Poi c'era quello che fotografa la casa. E sapeva anche come faceva a fare le foto; spingeva una levetta, in un attimo saltava fuori. E' difficile fotografare una casa. Si appoggia con la schiena al muro, con un sospiro chiude gli occhi e scatta.
I ragazzi dipingevano la mia via; mi hanno guardato, a volte mi vedono scrivere appunti.
Indicano il posto e si mettono al lavoro. Guardano intorno.
Allora Giò si allontana dalla finestra e si siede sul divano.
E' estate, è tutto aperto, si sentono rumori, parole; le famiglie regalano le loro storie al vento.
Max è in soggiorno, un grosso televisore, una poltrona e una lampada.
Lei arriva, l'amica, con panini e birre. Ascoltano musica. Max allunga la mano; un attimo di dubbio che poi si trasforma in un'espressione tenera. Le sfiora il viso, è di mezza età, e cominciano a ballare.
Luisa, abita con la mamma e la figlioletta. Stasera prepara la cena e si asciuga gli occhi; magari è stanca, o forse sono lacrime di gioia. E' una bella donna, ha appena passato i 30.
Squilla il telefono, mangiano la cena e Luisa rimbocca le coperte alla piccola.
Nell'altra casa è sempre tutto chiuso; nessuna ci va da un pò di tempo.
E nella finestra dell'insegnante, c'è sempre qualcuno ubriaco; si butta sulla poltrona, piegandosi dalle risate.
Mario mette in centro del soggiorno, la sua sedia e sul tavolo crea disegni con le pietre.
Poi scende dalle scale e siede nella macchina. Fa un giro corto e torna a casa dalle scale.
Torna sulla sedia come nulla fosse.
E' un tipetto piccolo e passa il tempo ad aggiustare cose.
Hanno fatto amicizia lui e Ron: un ragazzo, un soggetto forse pericoloso; non l'ho mai incontrato di persona.
Ma nel mio palazzo, tutto è diverso.
Bussano alla porta.
Quelli di sotto, hanno fatto la torta e sono sempre gentili; me ne hanno portata una fetta.
Vogliono invitarmi al campo, domani. Con gli amici musicisti.
Mi stringono la mano e mi salutano.
Intanto si fa notte e le storie vanno a nanna.
Domattina potrò ammirare il muro.
Tiro le tende e anche Lorenzo rientra a casa; sento i suoi passi sul soffitto.
Ci siamo amati come pochi sanno fare, ma mi ha detto cose orribili.