Patrizia Masciari

Mystic Mentor

UN MITO CHE HO VISSUTO!

2019-07-12 15:50:18

LA DISCESA AGLI INFERI

MITO CHE SALVA 

Il mito sumero di Inanna non lo conoscevo, 

è lui stesso che mi si è manifestato durante un periodo di forte impulso al cambiamento.


È un mito che parla forte all'inconscio, in immagini gravide di significato che ho subito riconosciuto come appartenenza trascinante


Inanna è una divinità che presiede ai riti della fecondazione delle messi, ricorda anche molto la dea babilonese Isthar. 


Un giorno riceve una solenne convocazione dall'oltretomba dove regna il suo didimo,  "gemella infernale", la sorella Ereshkigal, col compito di celebrare il rito funebre del dio Gugalanna, marito di Ereshkigal. 


Ricevendo presagio d’un agguato mortale, prima di iniziare il suo viaggio chiede ai suoi fedeli servi di attenderla tre giorni, al terzo di accorrere in aiuto per la sua liberazione.

SI PARTE!

Via, si scende! 

Inanna si prepara per la sua discesa agli inferi: indossa come armatura tutti i suoi gioielli e i sette decreti divini. 


Il guardiano delle sette porte, Neti, ha l'ordine di spogliare Inanna, ad ogni passaggio, di una parte dei suoi abiti, come una cipolla. 


Nell'attraversare la prima porta, le viene tolta la Shugurra, la corona che le cingeva il capo. 


Hai, hai Inanna! ...senza corona devi scendere! 


Il mio potere di radunare persone con facilità… improvvisamente si è fatto il deserto intorno a me, non c'è più nessuno disposto ad ascoltare le mie parole. 


Dove sono quelle sale piene, dove siete andati voi che accorrevate per seguire i miei insegnamenti? Gli adulatori con gli occhi lucidi e le labbra unte come il burro, i risanati e consolati  che ringraziavano per le luci accese, dalla mia lampada, nelle caverne delle loro sofferte e tormentate esistenze. 


Dove siete? 


Via via che procede attraverso le porte vengono tolti tutti i simboli del suo potere reale, poi gli abiti, la verga, la collana, il corsetto, l’anello, le pietre preziose, la cintura, 

ora è nuda!


Spogliata viene condotta davanti agli Annunaki, i sette giudici infernali che siedono davanti al trono di Ereshkigal, e scrutano Inanna con occhi di morte.

NON VI RICORDA UN ALTRO BANCO DEGLI IMPUTATI?

In un altro famoso processo truccato, 

nel quale, spogliatolo di ogni cosa, tirano a sorte per aggiudicarsi la tunica porpora tutta d'un pezzo

Ora vieni legata e messa a testa in giù.

Il mondo al rovescio! Vedo tutto sotto sopra, sono costretta a vedere ogni cosa dal suo rovescio, non c'è verso...


Starai così per tre giorni e tre notti. Fino  a quando il tuo sposo del mondo di sopra (coscienza superiore) non giungerà da te a strapparti dalle fauci della morte.


Inanna abbandonò l'Alto cielo e la Bassa terra, per scendere al suo inferno.


Joseph Campbell, saggista e storico delle religioni, nel suo libro L'eroe dai mille volti, così scrive: 


"Inanna ed Ereshkigal, le due sorelle, rispettivamente la luce e le tenebre, insieme rappresentano, secondo il simbolismo antico, i due aspetti di un'unica divinità; ed il loro incontro costituisce l'epitome dell'intero significato del difficile cammino delle prove. 


L' eroe, sia egli dio o dea, uomo o donna, scopre ed assimila il proprio contrario (il proprio io insospettato) inghiottendolo o venendone inghiottito. 


Egli deve mettere da parte il proprio orgoglio, la propria virtù, la bellezza e la vita, e inchinarsi e sottomettersi all'assolutamente intollerabile. 


Allora scopre ch'egli e il suo contrario non sono di una specie diversa, ma sono un'unica carne".

Il Principio della mia vita è stato mille miriadi di volte, 

ma ci sono stati dei passaggi ciclici, precisi anche nel numero di anni, che sono delle vere e proprie discese agli inferi e rinascite con una nuova pelle


La verità si affaccia e poi si erge ed ha sempre la caratteristica della precisione di un laser, o una spada affilata, penetrante (maschile-yang) e precisa più d’una lama del bisturi da chirurgo: un amore, la perdita di un lavoro in tarda età, una depressione, la morte di qualcuno che ci è caro, una malattia…


L’Incontro con se stessi è in questo viaggio, durante il quale, sempre un po’ di più, siamo condotti alla resa

Mi è sembrato di essere vicina alla morte 

e, nell’attraversare cedevole, mi sono accorta che ero sopravvissuta, che tutta quella distruzione mi ha tolto la vita, ma ho una nuova pelle, sono intera, sto imparando come un bimbo che si mette in piedi per la prima volta. 


Non ci sono più doppi infernali, o meglio, quella gemella sono io, più semplice, vulnerabile.


 Non so niente di questa nuova vita, ma sono un po’ più libera.