Patrizia Masciari

Mystic Mentor

Il Mandala

2019-06-05 08:38:23

Il naturale luogo di contenimento del centro è il Cerchio (mandala in sanscrito), produzione genuina della fantasia in cui gli opposti si integrano, e che si manifesta in modo spontaneo in sogni e visioni al di là della volontà dell'individuo.

Contenere

“L’immagine ha lo scopo di tracciare un sulcus primigenius, un magico solco intorno al centro, templum o temenos (recinto sacro) della personalità più intima, per evitare la ‘dispersione’, o per tenere lontane apotropaicamente le distrazioni provocate dal mondo esterno. Si tratta, in altri termini, di ricondurre, con l’appoggio e la mediazione di un’azione esteriore, o meglio partecipazione, a un recinto sacro interiore, che è origine e meta dell’anima, e contiene quell’unità di coscienza e vita, un tempo posseduta, quindi perduta, e che occorre ora ritrovare”(Aion - Ricerche sul simbolismo del Sé). Il mandala è quindi un simbolo individuativo che esprime l’esigenza della totalità del Sé, è un simbolo d’ordine che trasforma il caos in Seder che in ebraico vuol dire Ordine, esorcizza e mantiene al di fuori le potenze del dis-ordine. Il mandala rappresenta la totalità simbolica dell’universo, legata al centro, esprimendo l’archetipo della totalità, la quaternità come unità: è lo schema di tutte le immagini di Dio, come dimostrano le stesse visioni di Ezechiele, Daniele, Enoch, quindi insieme un simbolo del Sé e un’ IMAGO DEI. Il mandala è un importante simbolo dell’individuazione poiché il suo“(...) motivo di base è l’idea di un centro della personalità, una sorta di punto centrale all’interno dell’anima, al quale tutto sia correlato, dal quale tutto sia correlato, dal quale tutto sia ordinato e il quale sia al tempo stesso fonte di energia. L’energia del punto centrale si manifesta in una coazione pressocchè irresistibile, in un impulso a divenire ciò che si è, così come ogni organismo è costretto quali che siano le circostanze, ad assumere la forma caratteristica della propria natura. Questo centro non è sentito né pensato come Io ma, se così si può dire, come Sé”. (Aion - Ricerche sul simbolismo del Sé, p.349) La famosa frase di Nietzsche, “diventa ciò che sei” contraddistingue così la via individuationis, ma tutto ciò è possibile nella misura in cui il mandala e il Sé si muovono nella duplice dimensione di centro della personalità e di centro inconscio transpersonale. Infatti il Sé, oltre alla coscienza e all’inconscio personale, comprende anche un’indefinita porzione di inconscio collettivo che conferisce al Sé, e al mandala che ne è il simbolo, una dimensione sovrapersonale, per cui essi non rappresentano più la totalità della persona, ma la totalita’ della psiche cosmica.

 

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