Patrizia Masciari

Mystic Mentor

COMPRENDERE PER CAMBIARE

2019-06-06 09:25:11

Per poter dare il via a un vero cambiamento occorre che ci sia una profonda comprensione di ciò che ci fa ammalare nel corpo, nello spirito o nell'anima.

ESPANDERE LA CONSAPEVOLEZZA

COMPRENDERE PER CAMBIARE (prima parte)

Noi esseri umani viviamo secondo modelli di realtà ripetitivi, abitudinari, automatici, l’Analisi Transazionale li definisce ‘copioni’; il cervello, nel suo funzionamento, accumula una serie di copioni, fedeli riproduzioni delle nostre risposte agli stimoli emotivi del nostro passato, quel passato che continua a condizionarci senza permetterci di modificare le nostre risposte, che quindi, non sono azioni libere e consapevoli, quanto, piuttosto, re-azioni. Il nostro modello di realtà rappresenta come una mappa digitale impressa nelle reti neurali del nostro cervello dai geni ereditati dai nostri genitori e dal tessuto ambientale derivante dalle persone incontrate, dai luoghi frequentati, dai suoni e musiche ascoltate, dalle immagini viste, dagli eventi capitati nel corso della nostra vita. Questa mappa neurale che si è formata ci condiziona a vivere nel ristretto ambito del nostro ambiente cercando sicurezza, come in una ‘zona comfort’, e ricerchiamo nelle abitudini quella stabilità psicologica che ci fa preoccupare soltanto della nostra sopravvivenza. E’ chiaro che in una tale situazione non c’è margine di progresso, non una spinta di crescita o di evoluzione, anzi, al contrario, c’è rischio di involuzione. Ogni nostro comportamento, legandosi ad una emozione ereditata da un avvenimento del passato, diventa un condizionamento del nostro cervello emotivo, del sistema limbico, che è la centrale chimica del cervello. Ogni emozione si lega ad un neurotrasmettitore: se ogni giorno ai medesimi stimoli ambientali rispondiamo con la stessa emozione è perché c’è un organo del sistema limbico, l’ipotalamo, che mette in circolazione una precisa sostanza chimica, che poi l’ipofisi provvede, attraverso il flusso sanguigno, a far giungere ai recettori delle cellule del corpo con il risultato che a breve termine nasceranno cellule con sempre più recettori sensibili a questi neurotrasmettitori, a scapito di altre sostanze. Ecco, quindi, che invece di produrre e rilasciare sostanze che ci aprono alla pienezza dello sviluppo del nostro potenziale vitale, produciamo e rilasciamo sostanze che favoriscono le nostre chiusure e inibizioni. Accade inoltre, che nel nostro cervello le reti neurali si attivano se compiamo una determinata azione, ma anche se soltanto la immaginiamo, ecco, quindi, la conseguenza: siamo vittime delle nostre credenze e convinzioni limitanti, capaci di stressarci solo pensando a qualcosa che ancora non è avvenuta e che potrebbe non avvenire mai in futuro, grazie al fatto che il nostro cervello emotivo sollecitato, manda in circolo adrenalina e cortisolo, i due ormoni dello stress, i quali, a loro volta, rischiano di avvelenare il nostro corpo creando la malattia senza che in effetti sia accaduto qualcosa di realmente stressante. Cominciamo con l’illuminare il nostro intelletto per capire come funzioniamo, poi a prendere in considerazione il fatto che non siamo il nostro modello di realtà, ma siamo molto di più, mettiamo in atto un processo consapevole di dis-identificazione rispetto alle convinzioni limitanti che ci costringono, poi continuiamo con il renderci conto che potremmo essere in grado, consapevolmente, di disattivare alcuni geni del nostro patrimonio genetico e di accenderne altri, di spegnere certi circuiti neurali e di attivarne altri. Abbiamo la possibilità di cambiare e, soprattutto, di migliorare perché il nostro cervello è plastico.