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Birra e Scadenza

2019-05-24 14:21:48

Questo articolo vuole rispondere ad una domanda che probabilmente anche tu ti sarai posto almeno una volta: Ma la la Birra ha una data di scadenza?

In realtà si chiama impropriamente data di scadenza.

E’ impossibile sentirsi male bevendo una birra “scaduta”. 

La data di scadenza esiste esclusivamente con riferimento ai generi alimentari facilmente deperibili (pasta, carne, pesce, prodotti caseari, ...). 


La freschezza di questi prodotti è protetta da una specifica norma di legge, con tanto di generose sanzioni a carico dei contravventori. 

La birra è sì un prodotto alimentare ma non rapidamente deperibile.


La data di scadenza birra si trasforma in Termine Minimo di Conservazione (TMC).


Il TMC è l’indicazione temporale con la quale il produttore consiglia di consumare il prodotto, la data entro la quale ritiene mantenga inalterate le sue caratteristiche organolettiche. 


Il TMC è facilmente distinguibile dalla data di scadenza attraverso le espressioni “preferibilmente entro il”, “entro fine”, oppure “best before“. 

È quindi una raccomandazione affinché il consumatore possa beneficiare al massimo della qualità di ciò che sta bevendo. 


Per questo motivo non è sanzionabile chi espone e vende una birra con TMC trascorso.


La sua determinazione è discrezionale da parte del produttore.


La shelf life (periodo di “garanzia”) varia in funzione dello stile birrario. 


Addirittura per bevande alcoliche superiori al 10%  non vi è obbligo di apportare il TMC.

E allora la Birra scade o no?

Dipende!


La birra, come qualsiasi bevanda alcolica, non è inerte.


Una birra non pastorizzata e non filtrata è ancora "viva" e contiene lievito attivo.

Il gusto può cambiare in modo significativo a causa dell’attività dei microrganismi. 


Questo fenomeno è ben conosciuto (maderizzazione) ed è simile a quello per il vino. 


La birra pastorizzata, invece, non contiene più lievito vivo. 

Ma nonostante ciò dei processi chimici possono comunque causare un cambiamento.


La vita di una birra non finisce nel momento in cui termina la fermentazione e viene imbottigliata e sigillata.


Come il vino, la birra continua ad invecchiare ed a cambiare con il passare del tempo.


Essa raggiunge il massimo della sua freschezza e del suo sapore durante i primi mesi dopo l’imbottigliamento, ma poi le cose iniziano lentamente a declinare.


I sapori iniziano ad affievolirsi, comincia il processo di ossidazione e la struttura proteica che conferisce alla birra la sua tipica corposità inizia a disfarsi.


Ma dire che la birra scade è un po’ fuorviante. 

La verità è che non accade che vada male o che berla diventi poco sicuro. 


È solo che inizierà ad avere un sapore piatto, scialbo e poco gradevole.


Per quanto tempo una birra rimanga fresca e quanto in fretta diventi sgradevole dipende dal tipo di birra e anche da confezionamento e imballaggio.


Alcune birre, in particolare quelle condizionate in bottiglia, che hanno una gradazione alcolica pari o maggiore a 9%, possono essere invecchiate per più di un anno.


Sono sottoposte allo stesso declino, sia in termini di sapore che di struttura, ma questo in realtà è stato calcolato, per migliorare il sapore della birra stessa. 


L’amarezza del luppolo svanisce intanto che i malti assumono un sapore più profondo e mieloso.


Emergono altri sapori che magari prima non erano percettibili. 

È possibile determinare se i cambiamenti hanno un effetto positivo o negativo sulla birra? 


È una questione delicata visto che le preferenze del sapore sono soggettive: alcuni cambiamenti saranno apprezzati da un individuo e rifiutato da un altro. 


Cosa che si può affermare con certezza è che una birra lager, pils o una birra Weissbier perdono gradualmente la loro freschezza e  qualità.


La birra trappista invece migliora sempre più se è invecchiata per almeno uno o due anni. 


Per esempio le birre Westvleteren e Orval: queste birrerie garantiscono quattro anni, mentre la birreria Chimay addirittura indica solo l'anno di imbottigliamento. 


Questa pratica viene utilizzata anche per la Thomas Hardy (ale). 

Il suo sapore dolcerino diminuisce gradualmente e con il tempo la birra si arricchisce di un piacevole equilibrio.

Uno splendido esempio infine è la famosa Xyauyu Baladin, Barley Wine da 14 gradi da consumarsi “entro la fine del mondo.

Per concludere: una birra che ha superato la "data di scadenza" per un periodo ragionevole (1-2 anni) non va a male, e molto spesso le sue proprietà rimangono intatte, a patto che sia stata ben conservata.