Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Il Tapiro

2021-01-25 17:56:46

Sicuramente una buona parte di voi lo cosce grazie a Striscia la Notizia, ma vediamo di conoscerlo meglio. I tapiri sono fra i più grandi mammiferi primitivi esistenti al mondo...

Per la loro strana forma le credenze popolari li ha spesso associati all’elefante o al maiale,  in effetti essi sono parenti molto stretti del cavallo e dei rinoceronti.
Tutti i tapiri presentano un corpo tozzo con gli arti relativamente corti. Il collo è breve e la testa si estende in avanti, e termina con la fusione del labbro superiore e del naso, cosicché il muso presenta all’estremità le narici. Questa sorta di proboscide è utile per fiutare la via nella giungla che conduce alle foglie migliori, inoltre funge da “dita” per tastare i germogli più appetitosi. Le orecchie sono protese verso l’alto e all’estremità sono spesso biancastre.
L’udito è buono, anche se non tanto quanto l’olfatto. La vista non è particolarmente importante per questi animali notturni, e gli occhi sono piccoli e infossati, così da essere protetti dalle spine del sottobosco.
Questo animale preferisce le foreste tropicali delle montagne, ma sono presenti anche nelle paludi e nelle foreste di pianura. Può essere trovato dal livello del mare fino a 4500 metri di altezza. Sono molto abili nell’arrampicarsi e talvolta possono percorrere grandi distese d’acqua.
I tapiri brucano la vegetazione acquatica e le foglie i germogli, i rametti e i frutti delle piante che crescono basse, specialmente giovani germogli verdi. Succede che danneggino cereali, ma i danni più gravi vengono fatti ai raccolti di canna da zucchero e di meloni, specialmente nell'America centrale e del sud. Inoltre, sono particolarmente ghiotti di sale e compiono regolari visite al più vicino luogo di distribuzione di sale da leccare.
La maggior parte dei tapiri preferiscono vivere vicino all’acqua, in particolare i fiumi a basso flusso pur essendo eccellenti nuotatori. Le più alte densità di popolazione di questa specie si trovano in aree con abbondante vegetazione e piogge da 2.000 a 4.000 millimetri all’anno.
La sua gravidanza dura più di un anno, tanto da sfiorare i 14 mesi: al parto daranno alla luce un solo cucciolo. Questo è uno dei motivi per i quali pare che questo animale sia a rischio di estinzione. Infatti sono troppo lenti nel riprodursi e questo fattore, unito alla lunga gestazione, alla deforestazione e agli abusi delle popolazioni nei luoghi da loro abitati e le attività di caccia, mettono a rischio la loro vita.
In Brasile, la parole ‘tapiro’ è l’equivalente di ‘asino’ che usiamo in Italia, la sua capacità di mimetizzarsi per sfuggire ai predatori nelle foreste è un elemento che lo hanno portato ad essere l’animale che ‘vuole fare il furbetto.
Ad oggi esistono quattro specie di tapiro: il tapiro di montagna, il tapiro di Baird, il tapiro americano (la tipologia ospitata al parco Natura Viva di Pastrengo) e il tapiro dalla gualdrappa.

Tutte le specie di tapiro sono in pericolo, minacciate dalla deforestazione, dal bracconaggio e dalle attività dell'uomo. La scomparsa di questi animali avrebbe gravi conseguenze su interi ecosistemi. Sono infatti considerati “specie ombrello”, ovvero una specie che si posiziona al vertice di una catena trofica e la cui protezione implica la conservazione dei livelli sottostanti. I tapiri occupano vasti areali e condividono l’habitat con molti altri animali, ciò significa che se si protegge l’habitat del tapiro si tutelano molte altre specie.
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