pasquale de luca
Tipo come sarebbe bello dormire insieme adesso, si, addormentarmi con il tuo odore addosso e parlare per ore, ore ed ore fino a che non ti si chiudono gli occhi, fino a che non mi si chiudono gli occhi e credo che se mi pensi forte prima di dormire e io ti penso forte prima di dormire dovrebbe portarci fortuna, dovrebbe farci incontrare nei sogni. Tipo come sarebbe bello dormire insieme adesso che io chiudo gli occhi e il cuore si rilassa, è un potere che nessuno ha mai avuto su di me: farmi sentire protetta. Tu sei la persona con cui posso essere ingenua senza avere paura che ti prenderai gioco di me. Sei la persona con cui posso essere debole senza avere paura che mi ucciderai usando le mie debolezze. Sei la persona con cui posso essere timida senza sentirmi ridicola. Tu sei l’unica persona al mondo con cui sento che posso piangere. Sai quant’è grande questa cosa? Io che ho sempre fatto a pugni con i miei fantasmi, io che ho sempre scelto lo scudo dell’arroganza piuttosto che aprirmi, io che rido sempre per non dover rispondere a domande scomode, io, che ho sempre pianto solo da sola nella camera e se qualcuno entrava ho nascosto la testa sotto la coperta, come fosse una scatola. Tu sei l’unica persona con cui riesco a piangere. Perché so che non scappi, perché so che mi accarezzi, perché so che mi asciughi le lacrime. Che sai che sono questa solo perché ho sofferto un botto. Sai che senza la sofferenza sarei un’altra. Mi piace piacerti così. Tipo come sarebbe bello stanotte dormire con te. Se mi pensi forte tanto quanto io ti sto pensando prima di dormire, intendo forse riusciamo almeno ad incontrarci nei sogni, più tardi, fai te.
pasquale de luca
oglimi di dosso l’ansia per tutte quelle volte che mi annebbia, che mi stanca, che mi fa girare la testa, che mi fa girare la stanza toglimi di dosso il giudizio degli altri quello che mi fa abbassare gli occhi, odiare gli sguardi, incrociare le dita fino ad odiarmi perché non so togliermi di dosso da sola il giudizio degli altri. toglimi di dosso la paura di quello che sarà, e anche la paura di quello che è stato perché tanto torna sempre. Toglimi di dosso la malinconia, quella con cui e per cui ti sto scrivendo stasera, toglimi di dosso il freddo che sento anche se non è inverno, i fraintendimenti, la rabbia, il rancore, la sensazione di non essere l’altezza toglimi di dosso gli incubi, ti prego, quelli che certe volte continuano da sveglia. Toglimi di dosso i baci non dati e le occasioni perse, la fragilità che mi fa tremare le gambe come foglie in mezzo alla gente. Toglimi di dosso le fughe da scuola, i pensieri che sono più grandi della realtà, la paura di rischiare perché mi sono già fatta troppo male, toglimi di dosso il cuore, quando non riesco a parlare così non devo sentirmi così. Così non devo più sentire che rumore fa quando si sta per spezzare. Toglimi di dosso me stessa e i tagli che mi porto, la nostalgia, il mare mosso dei miei sentimenti che come onde si spingono via, e poi tornano sempre a riva. Toglimi di dosso questo carattere schivo, la riservatezza di chi non si sa più spiegare con le parole, di chi spera che solo gli occhi, da soli, sappiano parlare quegli occhi che sai capire, i miei occhi che sai scaldare i miei occhi che sai fare respirare. Toglimi di dosso i vestiti, toglimi di dosso la maschera e toglimi di dosso il trucco toglimi di dosso tutto e guarda dentro me: resti solo tu.
pasquale de luca