Parole alla Poesia.
Muladhara e il suon del Menestrello
Una poesia scritta pure parecchio tempo fa, oggi leggermente rivisitata, ascoltando musica che risuonava con il chakra basale. Vorrebbe riprodurre nel suono e nell'immagine la stessa vibrazione. Aggiungendo alla fine il ritornello del menestrello! :-D
Ascolto musica dei chakra: Muladhara
Clang di tibetani suon metalli!
Mitridizzata furia
compresso alla sua base, farsi terra.
Marrone di mattone, suono.
Materia nello spazio che è compresso
esprimensi pesante in attuazione
(gravitazionale).
Il vetro del clangore irriverente
smorza il suono.
Dai fondi emersi impressionanti abissi.
Finale: spossatezza, in potenza.
Credo sia fondamentale la corrispondenza tra suono e parola, la parola è prima di tutto suono, poi significato logico-razionale.
Cogliere il significato profondo del suono vuol dire, per me, attivare il pensiero del sentimento, al di là del pensiero consueto: appunto, logico-razionale.
Quest'ultimo ci serve se dobbiamo prepararci un caffè o guidare nel traffico, ma non se vogliamo contemplare la Bellezza dell'Esistente, e offrire il necessario nutrimento all'Anima che ci conduce.
Per questo, serve attivare un pensare diverso, un pensare vivo!
"Ditemi la verità, vi prego, sull'amore..." :-)
Son Menestrello, scrivo irriverente,
Quel che si sente avvicinare il cuore.
Non sarà Amore forse? Certo è cura:
senza Poesia la vita è proprio dura!
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