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Psicologia & Relazioni

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Le 4 credenze che boicottano il tuo discorso

2020-10-15 20:35:12

Quando si discute sul come parlare in pubblico, ogni persona è pronta a dare suggerimenti, ma sono realmente funzionali? 

In questo articolo ti aiuto a smontare quattro credenze che potrebbero far fallire il tuo discorso.

GUARDA SOLO UNA PERSONA NEL PUBBLICO E FISSALA PER TUTTO IL TEMPO

Questa credenza nasce dal fatto che concentrandosi su un particolare, si evita di farsi distrarre dalla massa, ma perché è pericoloso per TE questo comportamento?

Prima di tutto, dare attenzione solo ad una persona fa sì che tu escluda tutte le altre, come un padrone di casa che snobba gli ospiti scatenando così un misto di repulsione e diffidenza.

Concentrarsi solo su una persona ti porta a perderti i feedback di tutto il gruppo, fa si che si instaurino delle situazioni fra i presenti che sono fuori dal tuo controllo.

Però la cosa più pericolosa è che potresti trovarti bloccato da un’eventuale reazione inaspettata di questa persona.

Infatti fissandola implicitamente le fornisci potere decisionale, portandola a diventare la reale conduttrice della presentazione.

Inizia a spostare il tuo sguardo a destra e sinistra

IMPARA IL DISCORSO A MEMORIA

Spesso sin dai tempi della scuola si raccomanda di imparare le nozioni a memoria, ma questo è veramente funzionale al tuo successo?

Se impari un discorso a memoria significa presentarsi davanti al proprio pubblico come se dovessi essere giudicato, proprio come quando andavi a scuola.

Questo significa trasformare delle persone interessate a te, o al tuo prodotto, in una giuria;
e secondo te con queste premesse, puoi aspettarti di esser coinvolgente?

Imparare un discorso a memoria implica che tu non possa tener conto delle reazioni del tuo pubblico, in quanto queste potrebbero modificare il discorso stesso, e tu non puoi permettertelo.

Parlare a memoria ti porta ad essere freddo e non riuscire a sedurre i tuoi interlocutori perché non riesci a modellare ciò che devi dire sulle loro esigenze

Al tuo pubblico interessa prima di tutto la TUA persona e poi il TUO prodotto.

LE PAUSE NON DEVONO ESSERE TROPPO LUNGHE

Un’altra credenza diffusa riguarda le pause, infatti viene consigliato spesso di evitare le pause troppo enfatizzate.

Questo è un consiglio che ti impedisce di utilizzare tutti gli strumenti che hai già a disposizione,
infatti le lunghe pause servono per far aumentare l’aspettativa su ciò che dirai in seguito, ma soprattutto a utilizzare il tuo corpo e la tua mimica  come strumento per gestire al meglio la tua e la tensione del pubblico.

Infatti mentre sei in silenzio puoi pilotare la tensione emotiva del pubblico attraverso l’utilizzo della comunicazione non verbale ed allo stesso tempo studiarne le reazioni per poter gestire con successo il feedback.

E se questo non fosse sufficiente a farti comprendere l'importanza delle pause, ti invito a pensare ad Adriano Celentano:
famosi i suoi monologhi e le sue interminabili pause che sono diventate un tratto distintivo del suo personaggio.

Inizia a respirare per motivarti a prenderti il tuo tempo

NASCONDI LA TUA ANSIA E PAURA PERCHE’ POTRESTI FAR BRUTTA FIGURA

Questa è un approccio legato all’idea che il forte vince sempre, potrei dire un’idea patriarcale; ma perché non è funzionale applicarla?

Per spiegartelo ti invito ad immaginare le tue sensazioni e le emozioni come energia:
secondo te imprigionando questa energia dentro di te è più probabile che rimanga tranquilla o che cerchi di uscire?

Come avrai notato in una pentola a pressione, si tende sempre ad equilibrare la pressione interna con quella esterna,
e mentre nella pentola a pressione questo avviene attraverso la valvola,
in te avviene attraverso sudorazione, blocco della parola, balbettio, perdita di memoria.
Pensi ancora che nascondere sia la soluzione migliore?

La prossima volta dichiara il tuo segreto.

Scopri perché nascondere la tua ansia e la tua paura ti farà fare brutta figura
In questo video ti spiego perché nascondere la paura di parlare in pubblico è illegale e devi denunciarla