Odori del tempo

Gli odori sono la nostra memoria

Odori del tempo

Gli odori sono la nostra memoria

2021-05-16 00:36:05

Le ferite del fascismo le porto con me, laceranti, dolorose e continuano a farmi male, perché? Mio padre non fu mai un bambino, ricordo che aveva l'ossessione di capire cosa gli fosse accaduto durante la dittatura fascista. Non raccontava molto, era taciturno seppur agli altri mostrava la sua personalità allegra, brillante e scherzosa, ma il suo carattere era chiuso anzi sigillato, nascondeva il suo segreto, la sua infanzia negata. La dittatura distrusse: i sogni, gli ideali, la libertà di pensiero, di sorridere, di mangiare, di leggere, di ascoltare, di sorridere, di passeggiare senza dover scappare dalle ronde fasciste, dalle bombe, il coprifuoco, di non essere balilla e marciare come un burattino, di non dover vedere cadaveri straziati e tanto sangue, di non aver il terrore che mio nonno ascoltasse radio Londra, di non dover uscire di notte a prendere la legna tra le macerie delle case distrutte per riscaldarsi, e la fame..Di non dover vedere in piazzale Loreto i corpi dei gerarchi fascisti, di Benito Mussolini e di Clarice Petacci insieme a mio nonno.. C'era odio si tanto odio, una folla sommersa, urla imprecazioni e sputi, si, scempio sui corpi, orrore, odore acre di morte e di sangue. Mio padre era un bambino, ma doveva essere un uomo perché si sentiva responsabile della sua famiglia, delle sue sorelle e della sua mamma, e dovevano sopravvivere per non morire come tanti bambini del periodo del fascio.

Se questo è un bambino...

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