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Quando conviene avere un sito e-commerce?

14/04/2021, 14:54

Il mercato dei siti e-commerce è letteralmente esploso negli ultimi 12 mesi, ma a chi conviene?

sito e-commerce

Questa settimana un cliente ci ha chiesto se conveniva o meno sviluppare un sito e-commerce aziendale. Siamo rimasti di sasso e piacevolmente sorpresi quando l'ha proposto, fino a poco tempo fa era molto difficile parlare con lui di questi argomenti; è una svolta molto interessante, aumentare il fatturato sfruttando il web e senza dubbio una buona idea, tutti gli indicatori economici, in particolare in questi ultimi mesi, riportano l’impennata che ha avuto il mercato dell’e-commerce, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Ma, d'altro canto, è una scelta molto delicata, diversa dalla creazione di un normale sito web; e prima di partire con la programmazione di un sito per vendere in internet, sono d'obbligo alcune precisazioni.
E-commerce significa commercio elettronico e può avere varie definizioni, strutture, funzionalità e rivolgersi a consumatori finali (B2C) o imprese (B2B); nell’accezione comune, si traduce nella vendita di prodotti e servizi su internet, tramite uno scambio che va dall'azienda (produttore diretto o semplice intermediario) all’utente finale, tramite l’intermediazione di una piattaforma web per gestire transazioni e logistica. Il sito e-commerce è lo strumento per abilitare la vendita su internet.

Quand'è che, a un’azienda, conviene sviluppare un sito e-commerce?

Come per ogni attività imprenditoriale, è consigliabile svolgere una preventiva analisi per valutare se la programmazione e la pubblicazione di un sito e-commerce possa produrre effettivamente fatturato per la mia azienda. Quindi si entra nell'ottica di una ricerca di mercato per valutare se la mia offerta è appetibile anche per chi compra su internet. Ovviamente non è un punto da sottovalutare perché la complessità del sito, dipende principalmente:

  • dal numero di prodotti che intendo vendere (gestire un sito come Amazon costa centinaia di migliaia di dollari l’anno);
  • dalla struttura più adatta da realizzare (realizzare diverse pagine presentare i prodotti più velocemente, predisporre un blog e la pubblicazione di articoli per dare maggiori informazioni agli utenti, predisporre i pagamenti e la logistica, ecc.);
  • dalla pubblicità e tutte le altre attività connesse (sicuramente devo impostare una campagna di web marketing per pubblicizzare la mia immagine e soprattutto la mia offerta e quindi stabilire tempi e budget).

Capire se posso avere successo, o meno, col commercio elettronico è il primo passo per evitare enormi spese di realizzazione e gestione futura.

La forma più utilizzata per i siti e-commerce si avvale di una piattaforma che mette a disposizione un catalogo di prodotti (può essere un singolo produttore che apre il suo punto vendita in rete, o un supermercato virtuale che offre prodotti di vario genere, provenienti da produttori diversi).

Inizialmente dovrò fare una valutazione per quanto riguarda l'offerta della mia azienda:

  • essere sicuro di avere mercato e poter vendere i miei prodotti o servizi;
  • adattare i prodotti per il catalogo e per la spedizione;
  • fornire le giuste modalità di pagamento per i consumatori;
  • stringere una collaborazione con un’azienda di logistica.

Il mondo dell’e-commerce è abbastanza complesso perché coinvolge diverse materie, oltre a tutto quello che rientra nella sfera del marketing, esistono svariate normative, molto rilevanti (che vanno dal commercio elettronico, alla disciplina per la tutela dei consumatori, alle disposizioni sui segni distintivi e la pubblicità, alla protezione dei dati personali, ai metodi di pagamento).

Gli argomenti più spinosi riguardano proprio i formalismi burocratici e le normative a tutela della privacy, ma questo non deve essere necessariamente visto come un ostacolo o una cosa negativa, infatti, sono impostazioni a tutela del consumatore, utili a far crescere la sua fiducia negli acquisti on-line; servono a punire severamente chi sfrutta questo sistema per truffare gli utenti.

L’ultimo punto da non sottovalutare è la gestione dei metodi di pagamento (ad esempio, esistono modalità che tutelano al 100% l'acquirente, ma hanno un costo di gestione più elevato) e la possibilità, per il consumatore, di esercitare il recesso se cambia idea sull’acquisto. Inizialmente la consegna degli ordini e il ritiro dei resi, avrà un costo maggiore, perché il volume d’affari e il traffico al sito saranno bassi; col tempo (e con le giuste pratiche) avrò più visitatori e migliori condizioni contrattuali con le aziende logistiche.
Risolti i punti critici, possiamo dire che oggi comprare su internet non è molto diverso che farlo in un negozio fisico, anzi, è molto più conveniente sia per l'impresa, che salta il passaggio del distributore, sia per il cliente finale, che risparmia e non deve muoversi da casa.
Uno dei grandissimi vantaggi della vendita in rete, lo ripetiamo, sono i costi bassi con cui è possibile raggiungere molti consumatori in target, sia entro i confini nazionali ma anche oltre, quindi può diventare un punto di partenza per possibili future azioni di export.
Le potenzialità dell'uso di Internet per il commercio elettronico sono state principalmente sfruttate da nuove, piccole start-up, nate espressamente rivolgendosi al web. In origine tali aziende facevano confluire domanda e offerta per ogni genere di merci, generando col tempo traffici incredibili di utenti e diventando dei veri e propri colossi. Altre piccole aziende di produzione invece, hanno trovato la loro raison d’être, riuscendo a trovare un mercato molto più grande, liberandosi dai vincoli dovuti, ad esempio, al posizionamento del negozio fuori da vie commerciali,

Non è da trascurare il forte sviluppo dei settori dei servizi bancari e finanziari, dalla semplice possibilità di avere gli estratti conto in tempo reale, alla possibilità di compiere complesse transazioni, alla completa gestione di pagamenti e posizioni. In Italia, dopo un inizio scettico, le transazioni via Internet sono cresciute in maniera esponenziale e sempre più aziende sfruttano questo potente mezzo di business.

In conclusione, le l’azienda offre un prodotto con un mercato reale, che può essere venduto su internet, sicuramente può valutare di realizzare un sito e-commerce; L’altra prerogativa, per evitare di perdere tempo e soldi, è essere consapevole che avere un sito e-commerce è un lavoro di gestione e aggiornamento costante, che necessita anche di revisione e investimenti.

Con queste premesse, dovresti iniziare seriamente a pensarci!

 
 

5 motivi per avere un sito web aziendale
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Oggi è necessario per ogni Azienda avere un sito e curare la sua immagine on-line