Milena Bortolazzi
- Nel 13° Congresso Mondiale di Endocrinologia è stato dimostrato che il testosterone aumenta una neurotrofina (famiglia di proteine), Il testosterone che nel cervello aiuta la riparazione delle cellule nervose danneggiate e stimola le cellule staminali a trasformarsi in neuroni. - È stato riscontrato che diminuendo la presenza di testosterone (e di estradiolo), aumenta di molto il rischio di malattie come il Parkinson e l’Alzheimer. PROMOTORI DEL TESTOSTERONE Come tutti gli ormoni, la quantità di testosterone dipende da un giusto equilibrio tra alimentazione, attività fisica ed un riposo profondo. Per quanto riguarda l’alimentazione, avendo come precursori delle proteine, è fondamentale assumerle durante l’arco di tutta la giornata (in particolare carne rossa). È stato inoltre accertato che il consumo di grassi stimola la produzione di tale ormone. Parlando dell’attività fisica, si ha maggiore secrezione di testosterone praticando sport di tipo pesistico (durante l’allenamento, il testosterone nel flusso sanguigno aumenta fino al 49%). Un altro tipo di “allenamento” che stimola il testosterone è l’attività sessuale (praticando sesso si produce tale ormone, inducendo i soggetti a ricongiungersi, come in un circolo vizioso). Visto che la produzione di testosterone ha un ritmo circadiano, con un picco dalle 3 alle 9 di mattina (responsabile delle erezioni mattutine), è fondamentale fare dei sonni profondi (che inibiscono il cortisolo, primo antagonista del testosterone). DIMINUZIONE DEL TESTOSTERONE Le cause che diminuiscono la produzione di testosterone o ne inibiscono le funzioni sono diverse. A livello fisiologico la diminuzione è legata all’avanzare dell’età. Difatti a partire dai 30 anni si nota una diminuzione dell’1% annuo, con fenomeni di calo del 30-50% intorno ai 50 anni e di oltre il 60% dopo i 70 anni (fenomeno dell’andropausa). Le cause dell’inibizione della produzione di testosterone sono causate dalla mancanza di materia prima, ovvero non ingerendo abbastanza proteine e da problemi legati alla presenza di cortisolo. Come vedremo più avanti, sia il cortisolo (ormone dello stress) che il testosterone hanno il medesimo precursore, il pregnolone. Quando siamo stressati, la richiesta di produzione del cortisolo (che ha la priorità) esaurisce le riserve di pregnolone e le “cellule di Leydig” a quel punto, non sono in grado di produrre il testosterone. Un altro elemento che incide nella diminuzione del testosterone è la presenza eccessiva di grasso corporeo. Difatti il sangue distribuisce il testosterone in maniera egualitaria nelle cellule del nostro corpo e quando entra nelle cellule adipociti (del grasso), queste lo trasformano in estradiolo (tramite l’enzima aromatasi). Ciò comporta una minore disponibilità di testosterone per le altre cellule e di conseguenza uno squilibrio ormonale (principale rischio di tumore alla prostata). Un altro fattore che diminuisce la quantità di testosterone libero (solo il 3%) è l’enzima 5-alfa-reduttasi (stimolato dal fattore di crescita IGF-1) che lo trasforma in diidrotestosterone (Dht). Anche l’alcool inibisce il testosterone e per questo motivo, non bisognerebbe superare i due bicchieri di vino al giorno.
Milena Bortolazzi
Il testosterone
2019-07-06 20:35:29
Vista la disinformazione che subiamo, ognuno di noi crede che il testosterone sia un ormone esclusivamente maschile. In verità esso è prodotto da entrambe i sessi, ma da organi ed in quantità differenti. Nell’uomo viene prodotto nelle “cellule di Leydig”,nella donna dalle ghiandole surrenali.
Milena Bortolazzi
La quantità di IGF-1
2019-07-06 20:28:26