• psicologico, con riferimento alla“personalità imprenditoriale” che si possiede;
• tecnico, con riferimento al “mestiere” specifico nel settore di interesse.
In questa fase occorre:
• individuare i “punti forti” e i “punti deboli” della propria personalità imprenditoriale;
• valorizzare i primi e migliorare i secondi.
Infatti tutte le capacità imprenditoriali - senza eccezioni - possono essere apprese, tramite adeguati training formativi.
Inoltre, sapendo ad esempio di essere ricco di idee ma scarsamente dotato quanto a capacità organizzativa, l’aspirante imprenditore potrà cercarsi un socio con caratteristiche complementari alle sue: insieme faranno sicuramente più strada che da soli.
occorre accertarsi di possedere in grado adeguato le competenze e il know-how richiesto per svolgere quel particolare tipo di attività: ad esempio sarà molto difficile avviare un agriturismo o un’officina da meccanico senza una minima esperienza nel settore.
Se non si è mai operato nel comparto specifico, è consigliabile:
• effettuare, ove possibile, stage presso aziende già operanti;
• frequentare corsi di formazione professionale;
• associarsi con persone esperte del ramo.
In ogni caso, oltre che conoscere le proprie caratteristiche, sarà bene dare un’occhiata a “come sono gli altri”, cioè i propri concorrenti.sottoporsi a dei test di autovalutazione delle proprie attitudini ed accettarne “con filosofia” il responso significa sapere qualcosa di più su se stessi ed iniziare, volendolo, ad imparare.