Mauro Zorzini

Founder Nerd

Dark side of the Moon - 47 anni di storia

2020-03-01 00:19:39

Usciva oggi 1 marzo del 73 lo storico album dei Pink floyd

47 anni e non sentirli

Già, proprio così. Oggi infatti veniva pubblicato quello che a tutti gli effetti sarebbe stato uno dei capolavori indiscussi dell' intero panorama musicale: The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd.


Per coloro che più tanto "giovincelli" non sono, l' uscita di questo strepitoso album segnó indelebilmente un intero periodo storico.


Ottavo album della leggendaria band, Dark Side of the Moon si presenta al pubblico come un maestoso e vibrante manifesto a tutto tondo in cui si intrecciano soldi, politica, follia, esistenzialismo e persino morte.



Cenni storici

Quando venne pubblicato, nel 1973 l' America viveva una delle fasi peggiori della sua breve e tumultuosa storia: lo scandalo Watergate, la fine della Guerra in Vietnam, la completa disfatta degli ideali degli anni '60 avevano lasciato al suolo macerie e devastazione, oltre che migliaia di vite spezzate e moralmente distrutte.


Vite che avrebbero richiesto un prezzo morale ed economico molto alto da pagare e che l' America sta pagando ancora oggi.


Pochi anni prima l' uomo aveva mosso uno dei più grandi passi dell' umanità calpestando per la prima volta il suolo lunare ed ora l' unico viaggio che rimaneva da fare, l' unico luogo che rimaneva da esplorare era dentro di sè.


Il luogo più nascosto, le zona d' ombra più impervie, il lato oscuro della luna appunto.



Un capolavoro senza tempo.

Dark Side of the Moon, è da molti ( e a ragione veduta) considerato l' apice della produzione della band inglese, la loro opera omnia. L' album, scritto interamente da Roger waters, è un condensato di tutte le sperimentazioni, tutte le esperienze, tutti i valori e gli ideali che i quattro componenti avevano vissuto fino a quel momento.

Citando una dichiarazione del batterista Nick Mason: "Credo che ogni album precedente sia stata una tappa verso Dark Side of the Moon".


Ed in effetti è proprio così.


La lista dei brani presenti sui due lati del vinile di questo concept album, rappresenta delle iconiche canzoni, cariche ognuna di un profondo significato; un significato che va ad abbattersi drasticamente e drammaticamente sull' animo di ogni ascoltatore. 

Senza nessun filtro.

L' album comincia e finisce con il ritmo di un battito cardiaco che genera la sensazione di una profonda ed intima esplorazione dell' animo umano.


Speak me e Breathe  si focalizzano sulle cose futili che la vita ci fa vivere, sulla mondanità che può portare ad un profondo narcisismo cieco.


On the run  è un pezzo strumentale in cui il sintetizzatore la fa da padrone, è un profondo mezzo in cui si evince chiaramente lo stress e la paura di volare (soprattutto di Waters)


Time è un incommensurabile monito al trascorrere inesorabile del tempo, un grido veemente contro coloro che sprecano inutilmente i loro preziosi attimi di vita.


Il brano è immediatamente seguito da Breathe (Reprise), che rappresenta la fuga e l'isolamento in solitudine che la vecchiaia conduce con sè.


L' ultimo brano del primo lato, The great gig in the Sky, rappresenta infine la metafora della Morte, che tutto avvolge e la cui ombra aleggia su tutti noi anche se secondo un sondaggio, risulta la canzone perfetta con cui fare l' amore.

La seconda parte comincia con Money, uno dei brani forse più "commerciali" della band, in cui si fa ironia sul concetto del denaro, con dei suoni campionati inerenti a quell' argomento, come monetine lasciate cadere in una ciotola, registratori di cassa, un vociare soffuso.


Us and Them è forse uno dei brani più coinvolgenti, uno di quei brani che al giorno d' oggi ha ancora molto, moltissimo da dire sull' idea di pregiudizi, di differenze e di relazioni interpersonali.


Any color You like è un brano strumentale piuttosto semplice, fondato su una base di due accordi su cui si alternano improvvisazioni di chitarra e sintetizzatore e che fondamentalmente prepara la strada al brano successivo.


Brain Damage è infatti una dedica intrinseca al loro ex- componente, Sid Barret, e tratta del disturbo mentale che viene condotto dal porre la fama ed il successo nel gradino più alto delle priorità di una persona.


L' album si chiude con Eclipse (che per un certo periodo ha dato il titolo all' album stesso), che rappresenta una visione in cui l' ascoltatore è invitato a pensare agli aspetti che accomunano tutta la razza umana .


La Copertina.

Un cenno a parte merita anche la copertina.

Alzi la mano chi NON ha MAI visto questa copertina.
Coraggio alzatela....


Come immaginavo: nessuna mano alzata.


Perchè TUTTI conoscono questa copertina!


Una semplice linea retta, la luce; una figura semplice ma al contempo perfetta come un triangolo, e la luce che poi si rifrange nei colori dell' arcobaleno.


Ed all' interno dell' album, il processo inverso.


Tutto attorno uno sfondo nero.


Un colpo diretto all' immaginario collettivo, alla mente delle persone che già di fronte a quell' imagine si accorgono che quello NON È un semplice album con delle canzoni, ma una opera trascendentale che porta l' ascoltatore ad un viaggio mistico, dentro di sè, alla scoperta della "parte più oscura della luna".

by Mauro Zorzini