Matteo Di Genua

Chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.😉 Questa è la vista da casa mia 🏢 non è il massimo ma neanche il minimo 🤩

Matteo Di Genua

Ragazzi diamo il benvenuto a cosimo 😁https://www.cam.tv/cosimodamianodelcuratolo/blog

Matteo Di Genua

Oggi Anna Frank avrebbe compiuto 90 anni 😥 ma il futuro ha potuto solo immaginarlo, perché la sua vita, come quella dei milioni di ebrei come lei, è stata spezzata dalla follia nazista. Nacque nella città di Francoforte, nel 1929, aveva una sorella, Margot, più grande di 3 anni, e quando Adolf Hitler salì al potere si trasferì in Olanda con la sua famiglia; fu qui, in particolare ad Amsterdam, che Anna rimase nascosta due anni vivendo nella casa retrostante (Achterhuis in olandese) l'edificio in cui aveva sede la ditta dove lavorava suo padre Otto, in Prinsengracht 263. Il racconto di quei giorni si accompagna alle riflessioni di una ragazzina che sogna l'amore, che fantastica sulla donna che diventerà da grande. Il suo ricordo vive nei pensieri che lei ha affidato alla carta, prima, e poi a tutti noi in modo che non dimenticassimo la sua infanzia rubata e la dignità di persone, calpestata, perché ricordare è l'arma che abbiamo per restare umani. un estratto del suo “Diario” per ricordare la sua nascita 👩🏻 Nasce a Francoforte sul Meno Anna Frank. La sua famiglia, ebrea, si trasferisce in Olanda per sfuggire alle persecuzioni antisemitiche ordinate da Hitler. Dal luglio 1942, per oltre 2 anni, i Frank si nascondono in un appartamento segreto, posto sopra i locali dell’ufficio del padre. Il 4 agosto 1944 vengono scoperti dalla Gestapo e deportati. Anna muore nel marzo ’45, nel campo di concentramento di Bergen Belsen. Nel 1942, per il suo tredicesimo compleanno, Anna riceve in regalo un diario. Il diario diventerà per lei “Kitty”, l’amica che non ha, alla quale inizia a confidare i suoi pensieri e le sue emozioni. «12 giugno 1942 Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno. [...] Venerdi 12 giugno ero sveglia alle sei, ovvio, era il mio compleanno. Ma alle sei non mi potevo alzare, così aspettai fino alle sette meno un quarto. Quando non riuscii più a trattenermi dalla curiosità andai in tinello dove Moortje, la gatta, mi salutò strusciandomi la testa contro i piedi. Poco dopo le sette andai da papà e mamma e poi in salotto per aprire i pacchetti: tu eri il primo, sicuramente uno dei più belli». per non dimenticare 🕯

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